"One life", la storia di Megan Rapinoe: la storia e il manifesto della calciatrice più influente al mondo

La forza di volontà, i successi sul campo, la voglia di dire la propria contro le ingiustizie, anche quando è difficile farlo. C'è tutto questo nell'autobiografia della centrocampista americana, Pallone d'oro nel 2019

Tutto è iniziato nel Nord Carolina, in una famiglia umile e numerosa. Megan Rapinoe, una ragazzina esile, cresce in un contesto rurale, da una famiglia conservatrice. Pochi avrebbero scommesso che quella ragazzina sarebbe diventata una donna in grado di far parlare di sé, sia per le sue gesta sul campo da calcio che per il suo impatto enorme sul tema dei diritti civili in America. Con la Nazionale ha giocato e vinto tutto: un oro olimpico, due Mondiali, è stata Scarpa d'oro a Francia 2019, nonché miglior giocatrice al mondo per la Fifa. Eppure il calcio non è tutto. In un ambiente in cui la grandissima parte dei suoi componenti, dai calciatori ai dirigenti, preferisce non esporsi per evitare qualsiasi tipo di problema, Rapinoe ha fatto sentire la sua voce in maniera forte e diretta, rischiando per questo anche di non poter più fare quello che ama di più.

Il libro è un racconto delle sue imprese sul campo da calcio, ma soprattutto di come sia maturata dentro di sè la voglia di combattere in un mondo spesso ingiusto, ricordando, come da titolo del libro, che la vita è una sola. Rapinoe è stata una delle prime calciatrici a dichiarare pubblicamente la propria omosessualità, e nel libro racconta l'amore profondo che la lega alla ex cestista Sue Bird, ma anche le difficoltà attraversate nel rendere pubblici i suoi sentimenti. Emblematica la vicenda che la vide coinvolta pochi anni fa, quando fu una delle prime a seguire le orme del giocatore di football americano Colin Kaepernick, inginocchiandosi durante l'inno americano per protestare contro la brutalità delle forze dell'ordine nei confronti della comunità nera. Una scelta che le è costata tantissimo, dagli attacchi personali alla possibile esclusione dalla Nazionale. Una vicenda poi, per fortuna non concretizzatasi, e anzi terminata con la sua doppietta nella finale di Francia 2019, seguita dal rifiuto di incontrare Donald Trump alla Casa Bianca, un'abitudine consolidata nel mondo dello sport americano che Megan ha messo in discussione con la consueta testa alta. Una grande storia di rivalsa, di sport e di giustizia: la vita è una, e va utilizzata a dovere per lasciare il segno.