A Tokyo si fa la storia dell’atletica italiana: oro nel salto in alto e nei 100 metri piani

In un’Olimpiade positiva, ma in cui fino a questo momento scarseggiavano gli ori, il metallo più prezioso arriva in modo totalmente inaspettato nella disciplina regina della manifestazione: l’atletica leggera.

Oro, quello che in quest’olimpiade stava mancando. Ma oggi non è una giornata come tutte le altre, oggi si è riscritta la storia dell’atletica leggera italiana. Dopo tante manifestazioni a cinque cerchi ricche di delusioni nella disciplina regina, oggi ben due discipline si colorano d’azzurro. In primis Gianmarco Tamberi si è laureato campione olimpico nel salto in alto a pari merito con il favorito (e caro amico di Tamberi) Mutaz Essa Barshim con la misura saltata di 2.37 metri. Gara perfetta per Gimbo, che salta tutte le misure al primo tentativo prima di fare 3 errori a 2.39. Stesso identico percorso per l’amico-avversario qatariota che ha portato alla decisione di entrambi gli atleti di non fare l’eventuale spareggio e godersi questo titolo condiviso.

Pochi minuti dopo, con i tifosi che ancora stavano esultando per il successo nell’alto, si è corsa la finale forse più attesa di tutta l’atletica olimpica: i 100 metri piani maschili. Il nuovo campione olimpico della velocità, che raccoglie l’eredità di Usain Bolt, è il nostro Marcell Jacobs, che con il favoloso tempo di 9’’80 si laurea uomo più veloce del mondo e fa registrare il nuovo record europeo, battendo il suo stesso 9’’84 corso qualche ora prima in semifinale. Si pone così fine al dominio di Stati Uniti e Jamaica nei 100 m piani maschili (non al femminile dove il podio di ieri ha visto tre atlete jamaicane sui tre gradini del podio). L’argento lo ha conquistato lo statunitense Fred Kerley e il bronzo il canadese De Grasse. Serata di atletica di altissimo livello arricchita ulteriormente dal favoloso record del mondo nel salto triplo femminile della venezuelana Yulimar Rojas, che salta addirittura a 15.67 metri e supera la ex miglior prestazione di sempre di quasi 20 cm. Per la squadra azzurra è da sottolineare anche il bellissimo record italiano di Luminosa Bogliolo, che però non riesce a centrare la finale nei 100 metri ostacoli, e l’impresa di Alessandro Sibilio, che abbassa il suo personale di mezzo secondo e centra una favolosa ed inaspettata finale olimpica nei 400 ostacoli.