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Novara caviale e champagne

Pubblicato il 13 giugno 2011 alle 12:05:40
Categoria: Calciomercato
Autore: Redazione Datasport.it

I più anziani vorrebbero sfogliare l’album dei ricordi. E sobbalzare sulla sedia ricordando le magie di Silvio Piola, il Migliore. Oppure quello stopper di ferro, senza capelli: il signor Nini Udovicich, un’icona tra serie B e serie C. Accostare Piola a Udovicich significa mischiare la seta con la lana. Ma per una rivisitazione del Grande Novara bisogna riavvolgere il nastro tante volte. Un salto all’indietro di 55 anni per trovare traccia dell’ultima serie A. Riavvolgetelo quel nastro, conservatelo con cura. Ma lasciatelo nel cassetto, ora che il Novara è davvero tornato. Un’impresa, doppia impresa. Un paio di promozioni in due anni, dalla Prima Divisione al massimo possibile. Dall’Inferno all’Empireo. Dalla collina all’Everest.

Ho troppo rispetto nei riguardi di Attilio Tesser, non soltanto un ottimo allenatore (carta canta) ma soprattutto una persona seria. Uno che non piange, che non si lamenta, che non cerca sponsor. Trovatemi mezza intervista fuori luogo. Gli è salita l’adrenalina dopo Novara-Reggina e il rosso di Bertani provocato – a suo dire – da Tedesco. Ma è la goccia in un oceano di serenità, saggezza e pazienza certosina. Ha incrociato un direttore giovane come Pasquale Sensibile, il figlio di Aldo, un passato nella Juve e nel Palermo come osservatore. E hanno deciso – due anni fa – di pedalare in salita, sapendo che prima o poi avrebbero trovato il sollievo del falsopiano e la dolcezza della discesa. Una lunga discesa verso la serie A, con la regia di una proprietà sana (la famiglia De Salvo). La stessa proprietà che non ci ha pensato su a liberare Sensibile, destinazione Samp, nel bel mezzo della volata promozione. Sapevano che nessuno avrebbe potuto mandare di traverso un sogno.

Al resto ci hanno pensato loro, gli attori. Gonzalez la molla; Bertani il killer; Rigoni il sindaco (senza quel gol alla Reggina dove sarebbe il Napoli); Motta il trasformista; Porcari il re del centrocampo; Marianini mille polmoni. Qualcuno potrebbe restare fuori, ma nessuno deve restare fuori. E quindi, bravi tutti. Il Gruppo è il Gruppo. Anche se, pensando a Lisuzzo-Ludi coppia centrale, mi vengono in mente quelle storie fatte di gente che deve faticare il doppio (o il triplo?) per sperare che si accendano le luci delle ribalta.

Adesso che sei tornato, è un bel banchetto di calcio vero. Novara caviale e champagne.