Addio St. James' Park, ora è Sports Direct Arena

Pubblicato il 11 novembre 2011 alle 08:00:00
Categoria: Notizie Premier
Autore: Redazione Datasport.it

Quello che tutti temevano si è avverato. Anche i tifosi del Newcastle, dopo quelli del Manchester City e dell'Arsenal, si sono dovuti inchinare al dio denaro. Il nome del St. James' Park, uno degli stadi più antichi del mondo, inaugurato nel 1880, cambierà nome diventando così il più anonimo Sports Direct Arena. Derek Llambias, direttore manageriale del Newcastle ha annunciato nella giornata di oggi la notizia. In questo modo, come si evince sul sito ufficiale del club, molti saranno gli introiti: "Saremo in grado di ottenere un ricavo annuale di almeno 10 milioni di sterline, senza contare che i costi di mantenimento non saranno più effettuati dalla stessa società".

Già nel 2009 i proprietari del club bianconero avevano tentato una mossa simile ma solo con uno sponsor di appoggio al St. James' Park ma l'idea venne bocciata per i pochi introiti che la scelta avrebbe portato. Ora lo stadio, situato al centro città di Newcastle upon Tyne per molti tifosi non verrà più soprannominato Paradiso, Castello o Vertigo, a causa della forte pendenza (le ultime file di posti possono provocare nausea da vertigine) ma solamente Sports Direct Arena. Un nome che prosegue nel cambiamento che sta sconvolgendo la più tradizionalista terra d’Europa, la Gran Bretagna: il Manchester City nel 2003 abbattè il vecchio Maine Road e i citizens si spostarono al City of Manchester stadium che da questa stagione ha cambiato il nome in Etihad stadium, dietro al pagamento di una ricca sponsorizzazione. Stessa sorte per l'Arsenal, giù il mitico Higbury ed ecco l'Emirates stadium.

Cosa dire, il calcio è lucro, non è più solo divertimento e i tifosi del Newcastle devono arrendersi all'evidenza. Il patron Mike Ashley, già non molto apprezzato dai Toon Army ora dovrà faticare parecchio per redimersi ma può contare su un po' di fortuna: è notizia dell'altro giorno che è impossibile aumentare la capienza di Stamford Bridge, di Anfield, di Goodison Park. Non rimane che abbatterli, per costruire impianti più grandi e più redditizi.