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Los Angeles si rimette in carreggiata, San Antonio riparte con un Ginobili in più, italiani al tappeto. Questo in sintesi l'esito della notte di playoff NBA.
I gialloviola detentori dell'anello pareggiano i conti con New Orleans 87-78 grazie ad una grande prova di squadra, soprattutto in difesa: Pau Gasol è ancora arrugginito e Kobe Bryant mette a referto solo 11 punti (prendendosi miseri 10 tiri dal campo). Ma nel momento del bisogno ci sono la doppia-doppia di Bynum - 17 punti più 11 rimbalzi -, i 15 di Artest che realizza la tripla del ko a 40" dal termine e i 16 in 28' di Odom. Gli Hornets lottano palla su palla e rendono durissima la vita alla truppa di Phil Jackson: Chris Paul tiene in vita i suoi con due triple sulle sirene di secondo e terzo quarto e Ariza confeziona una prova offensiva degna di nota, ma non è sufficiente. Brutta prestazione di Marco Belinelli, che segna solo 4 punticini (2/9 dal campo) e ben presto si ritira ai margini della contesa.
Denver non entra mai in partita a Oklahoma City e torna in Colorado con un pesante 0-2 sulla schiena. Il 106-89 è presto scritto: +16 al termine del primo quarto, +26 nel corso del secondo, i Nuggets non sanno reagire. Durant e Westbrook, i due leader dei Thunder autori di 72 punti complessivi in gara-1, si danno da fare anche come assistmen: 23 e 21 i bottini personali, ma in doppia cifra ci sono pure Ibaka, Collison e Harden. Denver tira con il 40%, Gallinari non è capace di andare oltre i 7 punti in 37 minuti. E allora in casa Danilo e compagni dovranno dimostrare di esserseli meritati, questi playoff.
Sarà un caso, ma San Antonio ritrova Manu Ginobili e vince. La serie con Memphis è sull'1-1 grazie all'impatto dell'argentino, che ad inizio terzo quarto trasforma due palle rubate in 5 punti che valgono un piccolo strappo. I Grizzlies rientrano con Sam Young e Toni Allen, best scorer con 17 punti a testa, ma nel finale è la tripla di Richard Jefferson a scardinare i sottili equilibri di una storia che ha ancora tanto da dire.