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L'inizio della stagione NBA 2011-2012 è programmato per il prossimo novembre, ma la questione lockout rischia di mandare tutto a monte. "Se dovessi scommettere, in questo momento direi di no". Queste le parole di Billy Hunter, direttore esecutivo dell'associazione dei giocatori NBA (NBPA), chesarebbe pronto a scommettere sulla cancellazione totale della stagione 2011-2012. Il lockout, la serrata legata al mancato rinnovo del contratto collettivo, pare quindi destinato a proseguire. Proprietari e giocatori sono su posizioni lontanissime e dopo l'incontro avvenuto nei giorni scorsi, tutto fa presupporre che non sarà facile rivedere le squadre in campo nei tempi stabiliti.
I proprietari chiedono, in generale, una nuova distribuzione degli introiti. Attualmente ai giocatori va il 57% della 'torta'. "Abbiamo detto sì al passaggio dal 57 al 54%", ha detto Hunter, come si legge sul Baltimore Sun, ad un seminario organizzato nella città del Maryland dalla National Bar Association, un ente che comprende avvocati e giudici soprattutto di origine afroamericana. La situazione attuale, dice l'executive director dell'associazione giocatori, dipende soprattutto dalla posizione assunta dalla nuova generazione di proprietari.
"Da 6 o 7 anni -dice Hunter- c'è un nuovo gruppo di proprietari che hanno pagato per le loro franchigie e ora, tutto sommato, vogliono tenere i piedi al caldo...". Il primo incontro tra le parti, andato in scena lunedì a New York, è servito a verificare che l'accordo è lontano. "Deve succedere qualcosa -dice Hunter- che entrambi possiamo usare come leva per salvare la faccia".