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Nba, James non cerca scuse: "Abbiamo fallito"

Pubblicato il 13 giugno 2011 alle 10:16:15
Categoria: NBA
Autore: Redazione Datasport.it

Sarà anche la Miami dei "Big Three" ma il vero sconfitto degli Heat è uno solo: LeBron James. Poco meno di un anno fa annunciava in diretta nazionale la sua intenzione di lasciare i Cleveland Cavaliers, la squadra con cui era sbarcato nella Nba nel 2003, per "portare il mio talento a South Beach". A Miami ha trovato gli amici Dwayne Wade e Chris Bosh, stelle con cui poter finalmente condividere compiti e responsabilità senza dover portare sulle prorie spalle il peso di tutta la squadra (e di un'intera città) come succedeva con i Cavs. E in effetti, dopo un avvio a rilento, sembrava che tutti dovesse finire come pronosticato da molti alla vigilia, con il titolo agli Heat e LeBron che avrebbe potuto finalmente sfoggiare il primo anello della carriera. Ma dopo aver trascinato i compagni nei playoff, il 'Prescelto' si è spento proprio sul più bello, giocando una serie finale discreta ma non certo ai suoi migliori livelli.

"E' stato un fallimento nel 2007, quando con i Cavs ho perso in finale contro gli Spurs, ed è un fallimento anche questo" ha ammesso al termine di gara 6 uno sconsolato James, che ha pure dovuto incassare la frecciata di Dan Gilbert, il proprietario dei Cavaliers che aveva avuto parole di fuoco per LeBron al momento del suo addio e che non ha nascosto la sua soddisfazione per l'esito della finale: "I Mavs non si sono MAI fermati e adesso hanno l'anello - ha scritto Gilbert su Twitter -. Un'antica lezione per tutti: non ci sono SCORCIATOIE. NESSUNA". Allusioni che avranno fatto fischiare le orecchie a LeBron.