Nazionale, Mancini: "Voglia di rivincita dopo il mio rapporto difficile da giocatore"

Pubblicato il 21 giugno 2018 alle 10:30:04
Categoria: Notizie Nazionali
Autore: Matteo Sfolcini

Roberto Mancini, ospite nella trasmissione di Tiki Taka Russia, ha parlato dell'inizio della sua avventura sulla panchina azzurra: "Ho voglia di rivincita dopo un rapporto con la maglia azzurra difficile da giocatore. Avere la possibilità di allenare la Nazionale non capita a tutti, sono molto orgoglioso di questa opportunità". Le sensazioni dopo le prime tre amichevoli, compresa la sconfitta contro la Francia: "Io sono abbastanza positivo. Abbiamo bisogno di lavorare e molti ragazzi hanno bisogno di crescere. Nessuno di noi però può sapere quanto potranno migliorare, questa è la bellezza di questa situazione, può accadere di tutto: magari fra tre anni cresce un campione in grado di cambiare le partite. Come Mbappè che un anno e mezzo non era nessuno, così come Dembelè poi è andato al Barcellona e in sei mesi è migliorato tantissimo".

L'Italia come sappiamo non è riuscita a qualificarsi per questi Mondiali, che Mancini spera di riconquistare: "La Spagna ha vinto con fatica contro l'Iran, ma tutte le partite sono difficili ai Mondiali, soprattutto le prime. Io credo che la favorita sia il Brasile, ma ora è difficile giudicare perché le Nazionali più piccole quando affrontano le grandi si chiudono molto. Non a caso la partita più bella è stata Portogallo-Spagna". Gli azzurri avrebbero potuto fare bene in Russia: "Il Mondiale è sempre aperto, soprattutto per l'Italia che ha un background importante. Poi quando sei lì può succedere di tutto, le ultime due volte che abbiamo vinto, nel 1982 e nel 2006, non partivamo da favoriti. In questo momento abbiamo bisogno di un po' di tempo, ma allo stesso tempo dobbiamo qualificarci per l'Europeo 2020"

Ancora sulla nuova Italia, in particolare su Balotelli: "Mario non lo vedevo da 4 anni e mi sembra che sia maturato come persona, è diventato più grande. Le qualità tecniche non si discutono, dipende tutto da lui. Mario ha tutte le qualità, tecnicamente è bravissimo, ha un tiro straordinario e poi sa giocare. Deve collegare un po’ tutto. Gli ultimi due anni a Nizza è migliorato molto, è ancora giovane ma dipende tutto da lui. Non ha grandi problemi perché ha giocato in tutti i moduli. Tecnicamente è fortissimo e fisicamente può competere contro ogni difensore".