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Se volevamo esportare la faccia peggiore del nostro calcio, l'obiettivo è stato centrato in pieno. A Pechino il Napoli, dopo avere perso contro la Juventus la finale di Supercoppa italiana, ha deciso di non partecipare alla cerimonia di premiazione. Un fatto inaudito e che non ha precedenti nella storia del nostro pallone. Non può esistere giustificazione a un comportamento del genere: men che meno un'arrabbiatura per qualche decisione arbitrale. Non accettare il verdetto del campo, non rendere onore ai vincitori, non salutare e ringraziare il pubblico che ha riempito lo stadio, è tutto fuorché sport. E in pieno clima olimpico, purtroppo, ancora una volta il calcio italiano fa parlare di sé in negativo.
Il Napoli, ufficialmente, si è affidato a un comunicato di una riga a mezza sul proprio sito per spiegare quello che tutti avevano già visto in mondovisione: "Al termine della partita di Supercoppa il Napoli ha deciso di non presenziare alla cerimonia di premiazione e non rilasciare dichiarazioni". Stop. Come se fosse una cosa normale, ma normale non è. E' grave e offensivo nei confronti di tutti gli sportivi. Il Napoli ha danneggiato l'immagine del calcio italiano. Sarebbe giusto almeno farglielo notare, ancora più giusto punirlo in qualche modo. Ma finora Lega e Figc si stanno esibendo in un silenzio assordante.
Direi però che il Napoli ha danneggiato prima di tutto se stesso. Se pensa che la Juventus vada oltre le regole, in futuro non puo’ vincere se non andando oltre le regole. Inoltre dal punto di vista meramente sportivo si offre agli atleti e al settore tecnico un inaccettabile alibi che pregiudichera’ ogni prossima performance. Il pubblico di Napoli ormai, sentite le interviste del dopopartita, e’ convinto che per vincere si deve rubare e questo inficia tutto il futuro ed i comportamenti di questo calcio italiano destinato al rapido declino.