*/
Quando si arriva lontano, è sempre bene ricordarsi da dove si è partiti. E i tifosi del Napoli, da dove sono partiti (anzi, ripartiti), se lo ricordano benissimo.
Sono passati sei anni e mezzo da quel maledetto 19 maggio 2005: il Napoli Soccer (allora si chiamava così) perde 2-1 la finale di ritorno dei playoff di Serie C1 ad Avellino e fallisce la promozione in B. Una sconfitta che sa di umiliazione, uno scenario quasi surreale: lo stadio Partenio diventa un incubo, i cugini avellinesi festeggiano, quelli del Napoli piangono. Ad attenderli c'è un'altra stagione in C.
L'avventura di Aurelio De Laurentiis, che nell'estate 2004 aveva rilevato il titolo sportivo della società dichiarata fallita in un'aula di tribunale, non inizia nel migliore dei modi. A leggere la formazione titolare che scende in campo ad Avellino, in quella maledetta domenica di maggio, vengono i brividi: Gianello; Grava, Accursi Giubilato, Bonomi; Montervino, Montesanto, Mora; Capparella, Pià, Sosa. In panchina c'è Edy Reja.
A vedere le luci del San Paolo, nella magica notte contro il Chelsea, sembra passato un secolo. Invece, da quell'Avellino-Napoli sono passati solo sei anni e mezzo. L'unico superstite è Grava, ormai considerato il giocatore-simbolo di quegli anni disgraziati. Proprio perché, come si diceva all'inizio, quando si arriva lontano è sempre bene ricordarsi da dove si è partiti.
In mezzo a tutto questo c'è il miracolo di De Laurentiis: da un'aula di tribunale, il presidente è a un passo dal portare la squadra tre le migliori otto d'Europa. Non è un film di fantascienza, è la realtà. E non è ancora finita. Basta guardare i sorrisi stampati sui volti dei tifosi del Napoli il giorno dopo il 3-1 sul Chelsea: molti non lo dicono, ma un pensierino a qualcosa di impronunciabile lo stanno facendo.
Se si resiste a Stamford Bridge al ritorno, se il tabellone dei quarti darà una mano, beh, allora potrà davvero succedere di tutto. In ogni caso, comunque vada, è già un successo. In otto anni, dal fallimento all'Europa che conta: questo Napoli merita solo applausi.