MotoGP, speciale: Marquez campione del mondo 2018

Pubblicato il 21 ottobre 2018 alle 10:15:00
Categoria: Moto GP
Autore: Matteo Novembrini

Settimo titolo vinto ad appena 25 anni. I numeri più indicativi sono questi due, al di là di tutto il resto, tra Gp disputati, vittorie, pole eccetera. I numeri più indicativi ma anche i più spaventosi, per gli avversari, che non vorrebbero mai ascoltare la vera domanda che si trova dietro al settimo centro iridato da parte di Marc Marquez: dove può arrivare, questo terribile spagnolo?

La risposta a questa scomoda (sempre per gli avversari) domanda arriverà con il tempo, nelle prossime stagioni. Oggi lo si può solo immaginare, e viene da pensare che quel record di 15 titoli di Giacomo Agostini, il più titolato di sempre, sebbene per certi versi continui a sembrare inarrivabile, possa vacillare. Detto che il confronto tra epoche diverse stride sempre molto per svariati motivi (Agostini e Nieto, pur vantando rispettivamente 15 e 13 titoli, con il secondo che ha corso una gara appena nella 500cc, correvano in un'epoca sicuramente molto più pericolosa ma nella quale era possibile correre contemporaneamente in classi diverse, potendo portare a casa più di un titolo l'anno), il numero di vittorie di gare e titoli, e la loro percentuale, può essere un metro di paragone. Ed anche in questo Marquez ha tutte le carte in regola, e punta a diventare il più grande di sempre.

 

 

Marc può farcela, a maggior ragione ad appena 25 anni, quindi indicativamente con almeno altre dieci stagioni di attività. Tra i più grandi lo è già, vista la capacità di saper andar forte su ogni pista, di sapersi adattare ad ogni condizione, di essere un rivale temibile ovunque, anche quando la moto magari non è al top. E soprattutto ha imparato a non buttare via nulla o quasi: esperienza raccolta nella tribolata stagione 2015, quando con una moto inferiore, osò troppo nelle prime corse compromettendo un campionato con le sue mani; tutto ciò gli costò il mondiale, ma gli fece acquisire una visione di gara che oggi lo accompagna spesso (non sempre perchè a volte continua a dare il tutto per tutto ad ogni staccata), e che gli permette di concretizzare il risultato. Questa stagione è andata più o meno così, perchè a parte la giornata semplicemente assurda di Termas de Rio Hondo e la scivolata del Mugello, Marc si è piazzato sempre sul podio, guadagnando dagli errori che a turno i rivali hanno commesso. Una stagione trionfale, come aveva sperato di vivere dopo la prima gara, quella del Qatar, su una pista storicamente ostica per la Honda ma nella quale era riuscito a chiudere 2°:"Se andiamo forte qui, possiamo andar forte ovunque", aveva detto. Aveva ragione.

Compagna di successi la Honda, la squadra costruita attorno a lui e che con lui è stata in grado di vincere titoli a ripetizione, tre di fila e cinque negli ultimi sei anni. Vincere in maniera continuativa può far perdere motivazioni, ma per certi versi è stata proprio la Honda ad "aiutarlo", mettendogli di fianco Jorge Lorenzo per il 2019. Una sfida nuova anche per Marc, che è pronto a raccoglierla con la stessa ferocia di tutte le altre. L'abbuffata iridata di questi anni avrebbe potuto (il condizionale è d'obbligo) togliere un po' di fame, ma l'arrivo di Lorenzo gli farà venire più appetito di prima.