MotoGp: Crazy Stoner, una vita in sella

Pubblicato il 17 ottobre 2011 alle 08:12:33
Categoria: Moto GP
Autore: Redazione Datasport.it

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Chissà se già a 4 anni Casey Stoner si sarebbe immaginato un futuro così. Probabilmente lo sognava, ai nastri di partenza di una gara di Dirt Track per under-9 in Australia. Sin da bambino "Crazy" ha viaggiato in lungo e in largo per il paese, accompagnato dal padre meccanico e dalla madre insegnante: una vita da nomade, in giro per gare e circuiti. Il talento c'era, cristallino, e pare profetico che la famiglia si stabilì a Kurry Kurry: il pilota velocissimo collezionò trionfi in patria, e poi si spostò in Europa.

Fu notato da Lucio Cecchinello, che lo prese sotto la sua ala e gli fece disputare i suoi primi Mondiali, su Honda prima e su Aprilia poi. Il primo successo nel 2003, l'esplosione nel 2005 quando perse il campionato della 250 nel testa a testa con Pedrosa. La stagione d'oro nel 2007, quando al secondo anno in MotoGp conquistò il titolo con la Ducati, riportando in vetta al mondo una scuderia italiana nella classe regina dopo più di 30 anni (secondo pilota più giovane di sempre, a 21 anni e 342 giorni).

Quando ci si attendeva che "Ba-Stoner" potesse inaugurare una cascata di titoli consecutivi, ecco un periodo di appannamento, di problemi fisici e non solo. Nell'estate del 2009 si fermò per imprecisati problemi: una mononucleosi, forse, che nascondeva disagi psicologici. Il mistero si diradò non appena Casey riprese a macinare chilometri e vittorie. Fino alla stagione del suo secondo Mondiale, conquistato in casa e nel giorno del 26esimo compleanno. Il pilota da MotoGp (nessuno ha vinto tanti Gran Premi quanto lui, 32) è abituato a primeggiare, e soprattutto a correre. Da Kurry Kurry a Phillip Island un rettilineo immaginario: piede sempre premuto sull'acceleratore, per tagliare per primo qualsiasi traguardo.

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