MotoGP, Australia: la presentazione

Pubblicato il 23 ottobre 2018 alle 21:05:00
Categoria: Moto GP
Autore: Matteo Novembrini

E' andata a finire come tutti pensavano sarebbe andata a finire, con un Marc Marquez in trionfo, a festeggiare il settimo titolo di una carriera di cui ora ci si chiede dove possa arrivare. Tanto di cappello a Dovizioso, incappato nell'errore che ha dato il via libera a Marc, togliendoci il gusto di un altro finale in volata.

Si corre a testa libera Il titolo non era più in dubbio già da un pezzo, ma ora che c'è la certezza matematica, Marc Marquez potrà guidare con la testa libera. Se sia un bene o un male (più possibilità di prendersi rischi o tensione alleggerita?) per gli avversari ce lo dirà l'Australia, dove domenica si corre il terzultimo appuntamento del campionato. La splendida pista di Phillip Island è pronta ad ospitare quella che sarà una gara senza troppi conti per il campionato, e che dunque può essere ancora più bella. Tanto dipenderà dalla Ducati, ed è qui il vero punto chiave del fine settimana.

L'ultimo banco prova per la Desmosedici L'Australia rappresenta infatti l'ultima vera sfida per la Ducati, alla quale non resta che sfatare uno dei suoi tabù di questi ultimi anni, probabilmente l'ultimo. Nei sali e scendi di Phillip Island infatti la Desmosedici ha sempre fatto fatica nelle ultime stagioni e nel 2017 la tappa australiana pesò come un macigno nell'economia del campionato. Gigi Dall'Igna, Dovizioso e tutti gli uomini di Borgo Panigale sono fiduciosi, e si augurano di trovare una moto competitiva anche su questa pista. Le libere daranno indicazioni importanti, la squadra vuole chiudere in bellezza la stagione e cogliere almeno un'altra vittoria.

 

 

La Yamaha spera Il circuito di Phillip Island, che presenta ben poche curve da trazione, rappresenta sulla carta la tappa meno sfavorevole ad una Yamaha che in Australia spera di poter lottare quantomeno per il podio. Se lo augurano Rossi e Vinales, con Valentino che a tre gare dalla fine è ad appena 9 punti da una piazza d'onore in classifica che avrebbe del clamoroso vista la stagione travagliata delle M1. Più che un piazzamento però ad Iwata sognano un successo, per avere un mezzo sorriso al termine di un campionato molto difficile.

Il circuito Poche altre piste possono vantare il fascino di Phillip Island, circuito spettacolare situato in una ambientazione altrettanto bella. Il tracciato, caratterizzato dall’ondulazione dell’asfalto, ha tante curve veloci una dietro l’altra ed alte velocità di punta, ed è molto scorrevole ma anche “maligno” con i piloti, perché commettere errori tra i 4448 metri e le 12 curve della pista australiana è facile. Sorge sul ciglio di una scogliera, in una zona collinare: roba da far impazzire i fotografi.

Albo d’oro Il record di vittorie a Phillip Island è di 6 successi, condiviso da Valentino Rossi ed il vecchio beniamino di casa Casey Stoner. Terzo in questa graduatoria Wayne Gardner e Marc Marquez, a quota due affermazioni, mentre si conta un solo successo per Criville, Doohan, Okada, Biaggi, Melandri, Lorenzo e Crutchlow.