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MotoGp 2012: il film della stagione

Pubblicato il 11 novembre 2012 alle 18:17:50
Categoria: Notizie di attualità
Autore: Redazione Datasport.it

E’ stato un motomondiale tirato, a tratti apparso noioso, a tratti molto affascinante. Merito di tre grandi piloti, Jorge Lorenzo, Daniel Pedrosa e Casey Stoner che sono stati in grado di dividersi tutte le 18 gare della stagione 2012. Tutti e tre avrebbero meritato il titolo: Jorge per la sua costanza, Daniel per la grande aggressività mostrata nonostante un divario in classifica che a 5 gare dal termine sembrava incolmabile, Casey per il talento con cui ha deliziato in questi anni tutto il pubblico del Motomondiale. Un titolo che però è andato al pilota Yamaha, bravissimo a gestire il vantaggio ed a portare la sua M1 sul podio in 16 occasioni sulle 18 totali di un mondiale deludente per l’Italia, che ha avuto dal solo Dovizioso qualche magra consolazione.

Pronti via: è duello Yamaha-Honda, Ducati in difficoltà
Si parte nel giorno di Pasqua, esattamente l’8 aprile, nello splendido scenario notturno di Losail, Qatar. Subito si capisce che le due Honda e Lorenzo hanno qualcosa in più di tutti gli altri, tanto che i tre sono protagonisti in solitario di un duello che vede trionfare Lorenzo su un sorprendente Pedrosa e su un opaco Stoner. Siamo però solo all’inizio, e Casey risponde vincendo a Jerez ed Estoril. Il pilota della Yamaha si riprende con gli interessi i punti persi dominando le tre gare successive, ovvero Le Mans, Catalogna e Silverstone, teatro di uno splendido quanto breve duello tra Jorge e Casey.

Nel frattempo però, a tenere banco è la situazione tra Rossi e la Ducati: a parte il podio sotto la pioggia in Francia, la Gp12 è al di sotto delle aspettative ed in questa fase inizia a nascere il pericolo di vedere la fine del rapporto tra il 9 volte campione del mondo e la moto emiliana; pericolo che diventerà certezza in agosto, quando Rossi, ormai incapace di reagire di fronte alla situazione tecnica Ducati, decide di firmare per la Yamaha.

L’infortunio di Stoner
La moto giapponese intanto sembra avere in mano le redini del mondiale, quando ad Assen un errore di Bautista mette fuori causa Lorenzo spalancando la strada alle Honda. Il mondiale si ravviva ancor di più al Sachsenring, dove il terzo incomodo Pedrosa vince dopo un bellissimo duello con Stoner, il quale getta al vento il secondo posto cadendo nell’ultimo giro. Lorenzo ringrazia, approfittando del calo di Stoner anche al Mugello per far suo il Gp d’Italia, ma Stoner risponde alla grande vincendo a Laguna Seca.

Una settimana dopo, ad Indianapolis, accade ciò che non ti aspetti: Casey, che a maggio aveva già annunciato il suo ritiro a fine stagione, cade e si frattura una gamba. Stringe i denti, ma deve operarsi: è l’addio alle speranze iridate. Mondiale finito? Niente affatto, perché le sorprese non sono finite: a raccogliere il testimone è un redivivo Pedrosa che con le vittorie di Laguna Seca e Brno si candida come unico degno avversario di Lorenzo.

Dani ci prova ma vince Lorenzo
Sembra l’annata buona per Dani, che però non ha fatto i conti con la sorte: nella sfortunatissima gara di Misano, pur partendo in pole, un problema con le termocoperte lo costringe a partire dai box. Il primo giro è furioso ma Barbera lo centra eliminandolo. Lorenzo vince in una gara che vede Rossi ottimo 2° e si trova così a gestire un vantaggio di 38 punti a 5 gare dal termine. Commovente l’assalto di Pedrosa che di forza si prende gli appuntamenti di Aragona, Motegi e Sepang.

Ma a Phillip Island, penultima gara della stagione, cade e regala il titolo a Lorenzo, 2° dietro a Stoner, che rientrato in Giappone coglie l’ultima vittoria della carriera proprio davanti al suo pubblico. Si chiude quindi con una gara al cardiopalma a Valencia che vede vincere Pedrosa dopo una brutta caduta di Lorenzo. Termina invece con un 3° posto la carriera di Casey Stoner, un talento che lascerà un vuoto forse incolmabile negli anni a venire.