Mondiali 2018, Spagna: le Furie Rosse vogliono tornare sul tetto del mondo

Pubblicato il 3 giugno 2018 alle 15:00:00
Categoria: Notizie Calcio
Autore: Redazione Datasport

Sarà una Spagna senza baffi. Quelli di Vicente del Bosque sono rimasti allo Stade de France di Parigi, dove l'Italia di Antonio Conte si impose per 2-0 agli ottavi di finale degli scorsi Europei contro le Furie Rosse. Sarà una Spagna sbarbata, come Julen Lopetegui, diventato ct nell'estate 2016 dopo le stagioni al Porto: in questi due anni, lui, ha saputo mixare quello che restava dei campioni del mondo 2010 con la meglio gioventù di oggi, a partire dal talento cristallino del madridista Isco (ma anche di Koke, Saul e Asensio).  

Sarà l'ultimo Mondiale dell'Illusionista Andres Iniesta, l'uomo della storia, l'eroe della finale di Johannesburg: lui parte sapendo che la Russia potrebbe essere il trampolino di lancio per l'oriente (c'è ancora caos sul suo futuro), che oggi come un tempo continua a significare ricchezza. Il talento del Barça, però, è il primo a sapere che la sua ultima uscita di gala sarà questa, nella terra delle matrioske: Don Andres spera che la sua ultima bambola, gli possa riservare l'ultima gioia della sua carriera.

Per la Spagna, però, sarà anche il Mondiale della difesa dell'età dell'oro, di Sergio Ramos e Gerard Piqué, le colonne d'Ercole di Real Madrid e Barcellona. Il tempo sta tessendo la sua tela per prendersi gioco di loro, in Russia però ci arrivano col peso di quattro Champions vinte nelle ultime quattro stagioni: tre per il blanco, una per il blaugrana. E ci arrivano nel pieno della loro maturità calcistica. Sergio Ramos e Piqué risplendono di un passato glorioso, ma il futuro continua a passare dai loro piedi, ancora, dalle loro spalle larghe e, soprattutto, dalla loro testa.