Milan: regna il pessimismo dopo il no dell'UEFA, l'esclusione dalle coppe è sempre più concreta

Pubblicato il 26 maggio 2018 alle 11:35:37
Categoria: Serie A
Autore: Marco Corradi

Il match sembra essere perso in partenza, o quantomeno decisamente compromesso: stiamo parlando della sfida all'Ok Corral tra l'UEFA e il Milan, nata dopo il no della Federcalcio Europea al settlement agreement richiesto dai rossoneri. Troppi i dubbi sulla consistenza patrimoniale e solidità finanziaria di Yonghong Li, ma anche sulle reali possibilità di rifinanziamento del debito con Elliott, che ormai sembra destinata a spadroneggiare nel club. A questo si erano aggiunti gli oltre 100mln di passivo accumulati, più del triplo dei 30mln richiesti per rispettare i parametri del Fair-Play Finanziario, un piano di rientro con cifre irrealistiche (Fassone&co. contavano di quintuplicare i ricavi dall'Asia in tre anni, impossibile) e i 230mln spesi nella finestra estiva di mercato: insomma, delle continue sfide a un'UEFA che teneva costantemente sott'occhio i rossoneri, e ha deciso di mandarli alla Camera Giudicante per ricevere sanzioni ben più dure di quelle previste col settlement agreement. 

Il maggior rischio è quello dell'esclusione dalle coppe e di conseguenza dall'Europa League 2018-19 (a quel punto, Atalanta ai gironi e Fiorentina ai preliminari), e sembra diventare improvvisamente concreto, dopo qualche giorno in cui si era cercato di smorzare i toni. Stando alle ultime indiscrezioni, anche in casa-Milan filtrerebbe ormai il pessimismo, dopo che l'avvocato Cappelli ha iniziato l'esame delle carte: da un lato c'è un'UEFA che ha totale sfiducia nella proprietà, dall'altro un Milan che ha criticato le scelte dell'organismo internazionale e minacciato azioni legali per un ''danno d'immagine''. La strategia difensiva rossonera, tra l'altro, sarà indirizzata più sulla richiesta di analizzare i pagamenti puntuali della proprietà e non le voci sulla presidenza/sul passaggio di proprietà del Milan, che sull'effettivo scioglimento dei dubbi dell'UEFA e sull'apporto di elementi che aumentino l'ottimismo sul rifinanziamento del prestito. E allora, la sanzione si avvicina, anche perchè l'UEFA vede il Milan e Yonghong Li (era successo lo stesso con l'Inter e Thohir, la Roma e Pallotta ecc) come entità non separabili in vista della decisione finale: i rossoneri rischiano dunque seriamente di non partecipare alle coppe nel 2018-19, e le dichiarazioni di Fassone arrivate nella giornata di ieri (''anche senza Europa, faremo 4 acquisti di spessore'') sicuramente non aiuteranno il Milan a farsi benvolere dall'UEFA. Gattuso&co. potrebbero dunque ritrovarsi a perdere un traguardo raggiunto col sudore della fronte, ed essere costretti ad effettuare scelte dolorose per rientrare del passivo in bilancio. La decisione arriverà a metà giugno, e la sentenza non dovrebbe essere appellabile: in caso di addio alle coppe, Yonghong Li vorrebbe citare in giudizio Fininvest perchè a suo dire avrebbe le maggiori responsabilità nell'accaduto, dando vita a una clamorosa causa tra nuova e vecchia proprietà.