Milan, ecco il progetto Gazidis: al primo posto c'è lo stadio

Pubblicato il 11 dicembre 2018 alle 10:49:00
Categoria: Serie A
Autore: Michele Nardi

Ivan Gazidis vuole mettere il turbo al Milan. L’ex a.d. dell’Arsenal ha in mente un progetto che economico, sportivo e organizzativo per la società rossonera. Il manager sudafricano vuole un club capace di sostenersi con l’autofinanziamento, pieno di giovani talenti e appassionati ma il pilastro su cui tutto si poggerà è uno: il nuovo stadio.

L’impianto dovrà far impallidire l’Emirates Stadium, fiore all’occhiello del suo Arsenal. Nella sua visione sarà in comproprietà con l’Inter, moderno e con tutti i servizi necessari per cullare il tifoso-spettatore. La divisione con i nerazzurri sarà utile perché divide il peso dell’investimento e aumenta il ritorno degli sponsor. Andrà trovata un’intesa con Zhang: dall’altro lato del naviglio infatti si pensa più a investire su San Siro che a un impianto nuovo di pacca.

In tutto il progetto Gazidis invece la rilevanza di un possibile ammodernamento di San Siro è del tutto marginale. Il presidente Scaroni condivide la linea: potrebbe essere ipotizzata la costruzione dell’impianto nell’area del vecchio ippodromo ormai abbandonato. Il punto di riferimento in Italia sarà l’alleanza Stadium, non tanto dal punto di vista architettonico, quanto dal punto di vista del “load factor”: il nuovo impianto dovrà essere sempre pieno.

Oltre a quello infrastrutturale ci sono altri due pilastri. C’è quello istituzionale: il nuovo Milan sarà una società moderna, con rapporti costanti e più cordiali possibili con Uefa e Fifa, realtà che Gazidis conosce bene. Per quanto riguarda Lega e Figc ci penserà Scaroni a tenere i rapporti. E poi i ricavi: l’obbiettivo è aumentare e migliorare i ricavi commerciali sul mercato internazionale sfruttando la forza di un brand già fortissimo.

Il modello Arsenal sarà seguito anche per il vivaio: i Gunners cercano sempre di promuovere un talento all’anno in prima squadra. L’idea di avere più Maldini a km 0 e meno Ibrahimovic da strapagare è una prospettiva affascinante e che si sposa perfettamente con l’autofinanziamento e la convivenza con il Fair Play Finanziario.