Milan, Gattuso si difende dalle accuse di riciclaggio: ''L'indagine è un atto dovuto''

Pubblicato il 14 luglio 2018 alle 19:47:29
Categoria: Serie A
Autore: Marco Corradi

La mattinata di Gennaro Gattuso non è stata sicuramente semplice. Il tecnico rossonero è stato indagato insieme ad altre 42 persone nell'ambito di quella che stata ribattezzata ''Operazione Perseo'', un'indagine condotta dai Carabinieri della stazione di Rivarolo Canavese (TO) e dal Nucleo Investigativo di Torino, coordinati dalla Procura di Ivrea: l'accusa era di trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio di denaro illecito in una società fallita nel maggio 2014. Di questa società, specializzata nell'allevamento di suini. Gattuso è stato socio possedendo il 35% delle quote dal novembre 2011 al dicembre 2013: proprio per questo, Ringhio ha ricevuto un avviso di garanzia per trasferimento fraudolento di valori insieme al suo vice Riccio. Questa inchiesta ha portato anche a conseguenze ben più gravi: l'imprenditore Pasquale Motta, legato alla società, è stato arrestato ed è ora in custodia cautelare in carcere, mentre otto persone hanno l'obbligo di dimora nei comuni di residenza.

E, dopo aver ricevuto questo avviso di garanzia, Rino Gattuso si è difeso con un comunicato stampa firmato dal suo avvocato. Ecco il testo della nota: ''Il documento ricevuto dalla procura di Ivrea è un atto dovuto per la posizione di ex socio ricoperta in una società sulla quale si è attenzionata l’attività di indagine. L’indagine, ancora in corso, verte su un soggetto che solo indirettamente risulta essere collegato a quella società, dalla quale il Sig. Gattuso era uscito dopo un breve periodo. Il Sig. Gattuso in suddetta società non ha mai ricoperto alcun ruolo operativo, possedendo esclusivamente una quota del capitale sociale”. Insomma, tutto quanto dovrebbe risolversi in una bolla di sapone, e il tecnico rossonero è assolutamente sereno a riguardo.