Milan: l'ex presidente Yonghong Li viene indagato per falso in bilancio

Pubblicato il 20 luglio 2018 alle 12:30:29
Categoria: Serie A
Autore: Marco Corradi

Il Milan attende con ansia la sentenza del TAS, che ha accolto la richiesta di visionare i bilanci di Inter, PSG e Manchester City per potersi difendere e ascoltato per ore Fassone e un rappresentante di Elliott, che ha garantito almeno tre anni di impegno nel club per riportarlo all'antica stabilità. C'è ottimismo sulla revisione della sentenza e sul ritorno nell'Europa League 2018-19 (aspettano con ansia anche Fiorentina e Atalanta), ma intanto i rossoneri vengono sfiorati da un'inchiesta che riguarda il recente passato del club. Yonghong Li aveva acquistato la società il 13 aprile 2017, versando 740mln complessivi a Silvio Berlusconi e ricevendo un prestito decisivo dal fondo Elliott (300mln), che ha poi rilevato il club per inadempienza: la figura di Li ha sempre suscitato dubbi, dato che di fatto ha manifestato più volte la sua inconsistenza economica e chiesto continui prestiti e anticipi di denaro per riuscire a sostenere le spese. L'ultimo, 32mln per l'aumento di capitale, l'ha di fatto messo fuori gioco ed escluso dal Milan, che ora è nelle mani di Elliott.

Ma per Yonghong Li, supportato da vari istituti finanziari di Hong Kong che l'avevano finanziato, i guai sono appena iniziati e non si limiteranno alla perdita del Milan senza incassare un singolo euro da un'eventuale cessione. L'imprenditore cinese, infatti, è stato messo sotto indagine dalla Procura di Milano, che da mesi sta lavorando per scoprire la verità riguardo alle sue finanze. Yonghong Li, in Cina, non vanta una reputazione rispettabile: è stato indagato per il fallimento di una delle sue società, la Jie Ande, e le miniere di fosfato sulle quali aveva basato la presentazione del suo patrimonio sarebbero inesistenti. Da qui è partita l'inchiesta, rafforzata tra l'altro dall'insolito takeover di Elliott: la Procura si chiede come sia possibile che un soggetto che in totale ha investito (tra prestiti e ritardi) 698mln nel Milan, se lo sia poi fatto sfilare per 32mln, rifiutando tra l'altro ogni offerta d'acquisto in modo goffo e improvvido. Su tutte, quella di Rocco Commisso e gli ultimissimi 500mln. E così, i pm milanesi hanno acquisto documenti dagli uffici del Milan, di Fininvest e degli advisor dei Berlusconi, e indagano Yonghong Li per aver fornito informazioni false sul proprio patrimonio e per falso in bilancio: di fatto, l'obiettivo finale sembra quello di dichiarare che l'ex patron era un prestanome e scoprire chi ci sarebbe dietro all'operazione. Intanto, il Milan vive giorni importanti: tra poco arriverà la sentenza del TAS, mentre domani ci sarà il CdA che sancirà il takeover definitivo di Elliott ed escluderà gli uomini di Li dal consiglio d'amministrazione. Ma soprattutto, piazzerà alla presidenza del club Paolo Scaroni, ex ad di Eni.