La pesante sconfitta di San Siro contro l'Atalanta ha ufficialmente aperto la crisi in casa Milan. Dopo avere applaudito la squadra e Inzaghi per un avvio di stagione tutto sommato positivo, ora anche i tifosi rossoneri hanno perso la pazienza: alla fine del match contro i bergamaschi la squadra è stata platealmente fischiata. Al momento Superpippo, almeno ufficialmente, non rischia nulla ma basta dare uno sguardo ai numeri per capire che una riflessione sul suo lavoro va fatta.
Alla fine del girone d'andata il Milan ha 26 punti (6 vittorie, 8 pareggi e 5 sconfitte): Allegri, lo scorso anno, venne esonerato dopo il tracollo di Sassuolo e di punti in classifica ne aveva solo 4 in meno (22). Impressionante il calo di rendimento della squadra negli ultimi tre mesi. Dopo il successo per 3-1 a Verona contro l'Hellas (era il 19 ottobre) il Milan ha vinto solo 2 delle ultime 12 partite di campionato, entrambe a San Siro ed entrambe 2-0 contro Napoli e Udinese. Sei i pareggi (con Fiorentina, Cagliari, Inter, Sampdoria, Roma, Torino) e ben quattro le sconfitte, tutte rimediate contro avversari sulla carta inferiori (Palermo, Genoa, Sassuolo e Atalanta). Il bilancio è di 12 punti sui 36 disponibili, troppo poco per una squadra che ha come obiettivo dichiarato il terzo posto, ora lontano 7 punti.
Addirittura impietoso il confronto tra Clarence Seedorf e Pippo Inzaghi. L'olandese, anch'egli all'esordio in panchina esattamente come il suo successore, prese in mano la squadra all'inizio del girone di ritorno della scorsa stagione e conquistò 35 punti (frutto di 11 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte), 9 in più di Superpippo.