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"Se sento la diffidenza di qualcuno verso di me? Ovvio, posso anche capirla, ma non mi spaventa: io so cosa posso fare e sono tranquillo". Contro gli scettici, Cristian Brocchi sale al timone del Milan e si presenta nella prima conferenza stampa della sua gestione: "Il rischio di bruciarsi com'è capitato a Seedorf e Inzaghi? Questa è innanzitutto una grande opportunità e sono pronto a giocarmela con la voglia e l'umiltà che mi hanno sempre contraddistinto - afferma il nuovo tecnico rossonero, promosso dalla Primavera -. Se le cose andranno bene saremo tutti felici, ma se dovessero andare male ripartirò da altri percorsi".
Opportunità concessagli dal presidente Silvio Berlusconi, stregato dal calcio espresso dai ragazzi di Brocchi: "Il mio obiettivo è 'mentalizzare' la squadra per farla girare come dico io, ossia tenendo in mano il più possibile il pallino del gioco - dichiara l'allenatore, che ha preso il posto dell'esonerato Mihajlovic -. Sinisa è un grande uomo, ci siamo sentiti anche ieri. Ha predicato la cultura del lavoro e io voglio continuare su questa strada: i giocatori hanno voglia di lavorare e questo è merito suo. Io adesso devo solo portare la mia metodologia e il mio modo di allenare: che non è migliore o peggiore, bensì diverso".
Il tempo però stringe, ci sono sei partite di campionato da giocare al meglio più la finale di Coppa Italia contro la Juventus: "Non si può pretendere di schiacciare il tasto on/off nella testa dei giocatore, il cambio comunque segna in qualche modo, a volte rattrista anche, ma l'impatto è stato buono - assicura Brocchi, che sul finale di stagione conclude -. C'è da conquistare un fondamentale posto in Europa, non possiamo pensare solo alla Juve. Attraverso le partite di campionato cercheremo di seminare per la finalissima dell'Olimpico. Ripeto, non si può entrare a piedi pari e ribaltare una situazione all'improvviso, serve tempo".