I migliori film italiani sul calcio

Pubblicato il 13 ottobre 2023 alle 07:10
Categoria: Notizie Calcio
Autore: Redazione Datasport.it

 

 

   I migliori film italiani sul calcio

Cinema e sport sono sempre andati a braccetto, unendo al meglio la passione degli italiani (e non solo) per le storie, i racconti e le grandi imprese sportive dei nostri campioni. E di imprese sportive, negli anni, ne abbiamo viste a bizzeffe. Vicende che neanche il miglior sceneggiatore avrebbe potuto immaginare. E dunque ecco che lo sport, ma soprattutto il calcio, si è reso protagonista di numerose pellicole italiane più o meno di successo. In questo articolo parleremo di quelli che, a nostro parere, meritano più di altri una menzione.

Iniziamo con un film degli anni 70, quando nel calcio si parlava ancora di stopper e libero e sullo schermo troneggiava l’inimitabile Alberto Sordi. Il film di cui parliamo si intitola “Il presidente del Borgorosso Football Club”, ed è una commedia del 1970 diretta da Luigi Filippo e interpretata proprio da Alberto Sordi nei panni di Benito Fornaciari, funzionario del Vaticano e appassionato di filatelia. Alla morte del padre, Benito erediterà la squadra del Borgorosso, una squadra nell’omonimo paese romagnolo della quale inizialmente non si prenderà cura, ma che successivamente diventerà la sua unica ragione di vita.

Tra scene surreali e un calcio raccontato nel peggiore dei modi (con imprenditori sleali e disposti a tutto per accaparrarsi la squadra, tifosi violenti e personaggi discutibili), disegna però una realtà di provincia che non si discosta poi molto dalla realtà, lasciando allo spettatore un finale dolceamaro e pieno di sentimentalismo. Il film è impreziosito dalla presenza di Omar Sivori nei panni di sé stesso, acquistato a caro prezzo da Benito Fornaciari per la gioia dei tifosi. Il film darà vita a una vera squadra di calcio, iscritta al campionato di Terza Categoria, chiamata proprio Borgorosso Football Club 1919 e voluta fortemente dal giornalista Giovanni Lacagnina per commemorare Alberto Sordi (per altre curiosità sul calcio consultate gli esperti di resport24.it).

Proseguiamo con un altro film di quegli anni, di genere però completamente differente, con il calcio che fa da sfondo a un racconto drammatico e poliziesco. Parliamo di “Torino nera”, del 1972, diretto da Carlo Lizzani e interpretato da Bud Spencer. La pellicola riprende un fatto di cronaca realmente accaduto nell'Italia del sud e lo trasporta a Torino, provando a utilizzarlo come spunto per descrivere un periodo nero, appunto, tra sfruttamento operaio, lavoratori fuori sede e difficoltà di integrazione.

La trama parte da una partita di calcio del Torino, durante la quale viene ucciso Vito Santoro con un colpo di pistola che risulta appartenere a Rosario Rea (Bud Spencer), muratore del sud e collega del defunto. Presente anche lui sul luogo del delitto, verrà arrestato e accusato di omicidio finché, dopo tre anni di carcere e grazie all’aiuto di Mino e Raffaele, i due figli di Rosario, e dell’avvocato Mancuso, riuscirà in qualche modo a farsi giustizia da solo. Un film crudo e a tratti inverosimile, ma che descrive con spiccato cinismo una realtà lavorativa esistente e mai superata.

Chiudiamo con l’”Ultimo minuto”, un film di genere drammatico del 1987, diretto da Pupi Avati, che vede la partecipazione, tra gli altri, di Ugo Tognazzi, Diego Abbatantuono ed Elena Sofia Ricci. Tognazzi interpreta Walter Ferroni, direttore sportivo di una squadra di bassa classifica della Serie A degli anni ‘80, che a fatica sopravvive nella massima serie italiana. Dopo anni di difficoltà, riesce a far acquistare la società ad un ricco industriale che, a sorpresa, decide di prendere le redini della squadra e di rimuoverlo dall’incarico.

Questa scelta si rivelerà presto sbagliata, e Ferroni verrà rimesso al suo posto, riuscendo a risollevare una squadra allo sbando e facendo, di fatto, anche l’allenatore in campo. Il film è incentrato totalmente sul complesso mondo del calcio e sulle innumerevoli figure che orbitano intorno a questo mondo, pieno di truffatori, incapaci, corrotti e sopravvalutati. Tognazzi interpreta una figura carismatica che, pur con qualche sotterfugio, riesce in maniera professionale e coerente ad avere la sua rivalsa contro tutto e tutti.