*/
 

Mi ritorni in mente: o tempora, o petroldollares

Pubblicato il 23 novembre 2012 alle 16:16:46
Categoria: Notizie di attualità
Autore: Redazione Datasport.it

Quasi trent'anni fa tutti i tifosi del calcio italiano salutavano con indistinta trepidazione l'arrivo di Arthur Antunes Coimbra, meglio noto come Zico (tradotto in: furetto). In Friuli la trepidazione, forse per la prima e ultima volta a tali latitudini, raggiungeva vette di fanatismo. Portato dal recentemente scomparso presidente Mazza, fu la  telenovela del calciomercato 1983. Altro che Mister X...

Ma come mai Zico scelse la serie A e soprattutto scelse Udine? Reduce dalla vittoria al Mondiale, l'Italia era l'Eldorado per i giocatori dell'epoca: non c'erano ancora gli emiri a far scappare i campioni dalla penisola. Bastava il prestigio della serie A per far scegliere a un campionissimo brasiliano anche un posto in una squadra di seconda fascia italica.

Ora dall'Italia i fuoriclasse se ne vanno e entrano solo belle speranze, peraltro pagate fior di quattrini per poi passare stagioni in panchina (vero Edu Vargas, Maicosuel e compagnia bella?). Non è il momento dei rimpianti, ma ci si può permettere un: ridateci i sogni che i campioni regalano a forza di punizioni e passaggi filtranti. Altrimenti meglio i giovani nostrani, anche se poi saranno proprio loro a lasciarci per le lusinghe dei petroldollari e a infiorettare campionati d'oltralpe pur se già idoli di tifoserie e città.

Non aspettiamoci più i Platini, i Maradona e i Van Basten venuti da fuori a disegnare parabole da illusionisti. L'Eldorado è ora altrove. Per il momento, in attesa di tempi migliori, accontentiamoci di ricordare le punizioni a foglia morta, i colpi di tacco, ma soprattutto le piazze piene, a Napoli come a Udine. E a ricercare tra noi un talento più cristallino da coltivare come fosse un sogno nel cassetto.

Enos Mantoani
www.italiagermania4-3.com