Master 1000 di Miami: Ancora non sono fuori dal tunnel: escono al primo turno sia Berrettini che Musetti

Pubblicato il 25 marzo 2023 alle 22:03
Categoria: Tennis
Autore: Marco Foianesi

Prosegue il momento negativo di Matteo Berrettini. Lo avevano lasciato al Challenger di Phoenix arrabbiato e frustrato: “Mi togliete dal campo, sono inguardabile”. Perdere con il n.132 ci può anche stare, semmai era il modo, molto lontano dai suoi standard che aveva destabilizzato l’umore personale. Ci aveva abituato troppo bene l’ex n. 6 del ranking. Nel primo turno di Miami, un Master 100, il romano 26enne ha perso di nuovo in 2 set, 7-6, 7-6 contro l’americano Mc Donald. Un match dove la battuta l’ha fatta da padrona. Una sconfitta che non ci voleva per il morale di Matteo, che comunque ha dimostrato segnali di miglioramento. Esce con qualche rimpianto. La fortuna, a volte potrebbe dare una mano, invece il panino è rimasto indigesto. Non è stato un happy family come il risultato deciso da due tie break lo dimostra. Nel primo tie break non ha sfruttato il vantaggio di 8-7 dopo che aveva annullato tre set point. Nella secondo set invece è stato bravo ad annullare 2 palle break nel terzo gioco. Il rammarico semmai è stato quello di non sfruttare 2 set point sul 6-6, per avere la possibilità di andare al terzo. Un incontro sostanzialmente equilibrato senza nessun servizio strappato. L’avventura americana si conclude mestamente, come del resto anche quella dell’altro azzurro Musetti.

Il tennista di Carrara esce sconfitto all’esordio perdendo col punteggio di 6-4, 6-4 contro il coetaneo ceco Jiri Lehecka. L’ennesimo incontro negativo che si aggiunge a quelle viste con lo spagnolo Munar e il francese Mannarino. Per il talento azzurro continua questo momento no. Anche lui è entrato in questo tunnel buio. L’unica nota positiva è quella che siamo a primavera. In America abbiamo visto un pubblico in versione estiva, ma è il classico sole di Miami beach. Non ci rimane che vederli di nuovo all’opera e sperare che di gallerie nei prossimi tornei non ci siano.

 

 A cura di Marco Foianesi