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Manchester United: debutto flop in Borsa

Pubblicato il 10 agosto 2012 alle 18:49:12
Categoria: Notizie di attualità
Autore: Redazione Datasport.it

Debutto deludente per il Manchester United. No, non stiamo parlando del risultato della prima di campionato del prestigioso club inglese. Piuttosto dell’esordio sul listino delle Borsa americana del Nasdaq della azioni del club britannico. Il risultato sul campo della Borsa più importante del mondo è stato in pratica un pareggio, ma in realtà la prestazione fatta dal valore delle azioni in tutta la fase di collocamento è stata un mezzo flop. Certo, il titolo ha mostrato nella prima uscita del suo lungo (speriamo sia così per gli investitori che hanno sottoscritto le azioni) campionato nel mondo dorato quanto ostico della finanza, un andamento in linea con i prezzi a cui è stato collocato.

Peccato però che il prezzo a cui è stato deciso di vendere le azioni del club inglese è stato tagliato rispetto a quanto i venditori, cioè i proprietari, speravano in un primo momento di incassare, a causa dell’accoglienza fredda degli investitori. In un primo momento a Manchester puntavano a incassare tra i 16 e i 20 dollari per azione, vendendo il 10% del capitale sociale. Poi hanno dovuto abbassare le pretese cedendo i titoli a 14 dollari di fronte alla fuga dei compratori visti i prezzi. Per i curiosi l’andamento del titolo è verificabile al link http://finance.yahoo.com/q?s=manu&ql=1.

D’altronde gli analisti avevano già alzato la bandierina del fuorigioco. Sverrir Sverrisson, Equity Analyst di Saxo Bank, l’avevo detto chiaro: l’Ipo (ovvero l’Intial pubblic offering che è in sostanza l’offerta iniziale di azioni da parte delle società che vuole debuttare in Borsa) è un disastro. L’aveva dichiarato dopo aver fatto i conti di quanto valeva la società ipotizzando un collocamento tra i 16  e i 20 dollari. Ma anche a 14 dollari il Manchester United risulta decisamente troppo caro per un potenziale investitore. Il Manchester United utilizzerà i proventi della sua Ipo per ridurre l’opprimente debito presente nel bilancio da quando la famiglia Glazer, nel 2005, è subentrata con un’acquisizione appunto con indebitamento.

Agli attuali prezzi la società viene valutata circa il doppio di quanto pagato dai Glazer. “Visto l’obiettivo dichiarato di ridurre il debito, chiunque penserebbe che i soldi incassati vengano utilizzati totalmente per estinguere i debiti. Ed è proprio questo l’errore!” spiega Verrisson. “Ecco come funziona: il club vende 8.333.333 azioni a un 14 dollari, che saranno utilizzati per pagare il debito. Nel frattempo, i Glazer intascheranno i proventi di altre 8.333.333 azioni vendute allo stesso prezzo. Pertanto, i proprietari non sono alla ricerca di investitori che li aiutino solo a pagare il debito, ma anche a riempire le proprie tasche”. “Sono io che sbaglio o sono i Glazer che ci prendono per stupidi, intascando metà del denaro raccolto? Questo non è giusto per il club e per i suoi fan. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.”.

Il verdetto dell’analista? “Un’azione con crescita scarsa o nulla prezzata secondo un rapporto prezzo/guadagno molto elevato – no grazie! Questa non è un’azienda che può espandere le proprie operazioni in nuove aree geografiche, aumentare il numero di partite giocate partecipando a più campionati al di fuori del suo paese, o dare vita a una “squadra secondaria” all’estero. Gli incassi mediatici e quelli delle giornate di campionato possono arrivare fino a un certo punto.

Il fattore principale che può portare un incremento dei profitti è il valore commerciale del brand. Questo, semplicemente, non è abbastanza per rendere il club un buon investimento. Io non aprirò MAI alcuna posizione su queste azioni, ma devo rivelare che sono un fan dell’Arsenal. Tuttavia, questo non cambia il fatto che il Manchester United sia un pessimo investimento!”. Visto il debutto poco entusiasmante in Borsa, anche tanti altri investitori - alcuni c’è da credere anche tifosi dal Manchester – hanno mostrato di avere le stesse intenzioni dell’analista tifoso dell’Arsenal.