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Il futuro di Marcello Lippi potrebbe essere ancora in Cina, magari sulla panchina della Nazionale. Di sicuro non sarà in Italia. E' lo stesso tecnico viareggino, campione del mondo nel 2006 con gli azzurri e attualmente alla guida del Guangzhou Evergrande, a rivelarlo ai microfoni di Sky Sport 24: "Io futuro ct della Cina? Credo che sia nei loro pensieri, perché no. L'Italia è la mia nazione, ho nostalgia degli amici, della famiglia, di tutto quello a cui sono legato, ma il lavoro che dovevo fare in Italia l'ho già fatto".
Lippi rende onore alla sua ex Juventus, che sta dominando la Serie A proprio come accadeva quando c'era lui seduto in panchina: "E' ritornata la solita Juventus, la squadra di grande motivazione, determinazione e fame di vittoria - prosegue l'allenatore viareggino -. E' come la Juve di Lippi, di Trapattoni, di Capello. E' come la Juve vincente. Conte ha dimostrato di avere una 'juventinità'. Lui ce l'ha, è stato il capitano di una delle grandi Juventus, è stato un esempio sul campo. E' stato bravo anche a trasmettere i principi tecnico-tattici, perché questa Juve non è solo cuore, determinazione e grinta, ma anche organizzazione di gioco. Buffon è tornato a essere un fuoriclasse dopo l'infortunio, l'acquisto di Pirlo è stato determinante e poi l'esplosione definitiva di alcuni giocatori come Marchisio e Chiellini".
Infine un giudizio su Balotelli, che Lippi non teneva mai in considerazione in azzurro: "Non lo ritenevo meritevole di essere convocato in Nazionale tre anni fa perché non giocava nella sua squadra, lo mettevano in castigo, andava in Under 21 e faceva casino. Quindi perché doveva essere premiato? Era questo il mio intendimento. Ma è un giocatore che farà il futuro della Nazionale".