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La Roma nel cuore, la Juventus per vincere. Miralem Pjanic non ha dubbi sulla scelta fatta di lasciare la capitale per vestire di bianconero, dove è sicuro di mettere finalmente in bacheca qualche trofeo prestigioso. Il centrocampista bosniaco, presentato quest'oggi al centro sportivo di Vinovo, sa però altrettanto bene che all'Olimpico non ci saranno applausi, per quanto l'ex pianista giallorosso sia rimasto in ottimi rapporti con i suoi vecchi compagni di squadra e anche con molti tifosi romanisti. Ci penserà quando sarà il momento, però, sapendo che con la Roma sarà una partita diversa da tutte le altre: adesso è il momento di concentrarsi sulla Juventus e sugli obiettivi di una stagione che a Torino sperano ancora migliore rispetto alle ultime.
"Conoscevo la Juventus da avversario - dice Pjanic -, ora che sono qui ho visto molte cose diverse e ho capito perché era difficile essere davanti a loro. Già dal primo giorno ho ricevuto una grande accoglienza in squadra e con l'allenatore c'è una buona intesa. Giocherò dove vorrà il mister, ma non sarò il nuovo Pirlo: Andrea è un grandissimo calciatore, quando era qui era il più forte della serie A, ma non copierò il suo gioco perché siamo diversi. La maglia? Avrò il 5, è stato il numero del mio idolo Zidane quando era al Real Madrid"
Capitolo Roma: Pjanic non dimentica l'affetto dello spogliatoio e capisce se i tifosi giallorossi, che in un certo senso si sono sentiti traditi per il passaggio alla rivale, lo fischieranno: "Tutti nella Roma mi hanno fatto i complimenti. Anche se erano dispiaciuti - precisa Pjanic -, mi hanno mandato messaggi. Prima di firmare ho mandato messaggi a Totti, Spalletti e De Rossi per ringraziarli e spiegargli la scelta. Il destino ha voluto così, una carriera non è lunghissima e a Roma sono stato per 5 bellissimi anni che non scorderò mai. So già che probabilmete all'Olimpico verrò fischiato, non è facile cambiare squadra, ma sarò comunque contento di tornare a Roma".
"Partire non è stato facile, indipendentemente dalla destinazione - conclude Pjanic -. Nello spogliatotio avevo rapporti buonissimi con tutti e anche con l'ambiente. I giocatori mi hanno fatto i complimenti perché andavo in una grande società. Porterò sempre rispetto a loro, i messaggi di Totti e degli altri mi hanno toccato. Ma ora sono qui e diventerò ancora più forte e vincerò tanti titoli. La Champions? Sarebbe importante vincerla, ma la priorità è il sesto scudetto di fila e scrivere la storia".