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E' l'anima della rinascita della Juventus, che meno di una settimana fa ha conquistato lo scudetto numero 28 della sua storia. Almeno secondo gli albi d'oro ufficiali: "La terza stella? Le stelle sono simboli, l'importante era entrare nella storia - spiega Antonio Conte in una lunga intervista a Sky Sport, dal titolo 'Conte, un sogno chiamato scudetto' -. Penso che la Juventus sia stata superiore al Milan perché è stata la più costante e ha giocato meglio".
Inevitabile, nel ripercorrere le vicende del campionato che domenica vedrà il suo epilogo, tornare sulle polemiche a distanza con i rossoneri e con il collega Allegri: "Il continuo parlare del gol di Muntari non ci ha innervosito - replica l'allenatore bianconero -. Il momento più difficile? Quando da meno quattro ci siamo trovati a meno sette prima di due partite difficili contro Fiorentina e Inter. Per il resto parlano le cifre, otto vittorie nelle ultime nove partite".
Nel periodo più delicato della stagione, Conte si è lamentato per il trattamento ricevuto dagli arbitri: "Non rinnego nulla. Quelle mie dichiarazioni sono state enfatizzate - precisa -. Noi ci siamo permessi di chiedere equità di trattamento e non abbiamo mai detto: 'L'arbitro ha sbagliato'. Invece ci hanno ammazzato. Non è che non credessimo nel sistema, ma numeri e dati di fatto ci hanno riportato a queste riflessioni". Con lo scudetto in tasca e la prospettiva della Champions League, a Conte resta un sogno: "Prolungare il contratto".