Juventus, Allegri si sbilancia sul futuro: "Probabilità che resti altissime"

Pubblicato il 18 maggio 2018 alle 13:45:54
Categoria: Serie A
Autore: Matteo Sfolcini

Ancora uno scudetto, per il settimo anno consecutivo in Serie A. Nuovamente tricolore per la Juventus di Massimiliano Allegri, che ha raggiunto il quarto titolo di campione d’Italia in quattro anni sulla panchina bianconera. Domani pomeriggio alle 15 contro l'Hellas Verona ci sarà la ormai consueta passerella per i giocatori della Juve prima di alzare il trofeo, ma non solo perchè sarà anche il momento dei saluti al capitano Gigi Buffon, alla sua ultima partita in bianconero. Una giornata emozionante dunque per Allegri, che parla anche del suo futuro a Torino: "Le probabilità di una mia permanenza sono altissime, in settimana ci ritroveremo per pianificare il prossimo anno e vedere dove migliorare. Non vedo situazioni che mi possano far cambiare idea, qui sto bene ma chiaramente dovrò parlare con la società. Saranno loro i primi a sapere della mia decisione. Di questo se ne parlerà dopo la festa di domani, se riuscissimo a non subire gol saremmo anche la squadra che per più partite non ne ha presi. Sarebbe un altro bel traguardo, soprattutto per Buffon.

Il tecnico bianconero si complimenta con il suo portiere: "Per lui sarà una giornata particolare, storica perchè dopo 20 anni lascia la Juventus. Poi sul suo futuro ci penserà bene e deciderà cosa fare. Ma l'importante è regalargli una bella giornata domani, bisogna festeggiare il quarto scudetto, la Coppa Italia e i suoi 20 anni in bianconero. E' stato un uomo importante nello spogliatoio, lo è tutt'ora perchè è ancora un giocatore della Juventus. Ma vederlo allenare è sempre un piacere, vederlo parare ancora di più perchè rende facili cose che spesso sono difficili. Per questo è un campione, il miglior portiere mai esistito".

Sui giocatori in uscita: "Ci sono momenti di discussione e confronto, ci sono giocatori che andranno via come Lichtsteiner e Asamoah. Il primo è stato uno degli artefici di tutti e 7 gli scudetti, mentre l'altro ha dato tanto e va ringraziato. Quelli che rimangono sanno che la prossima annata sarà a livelli importanti, altrimenti è giusto che chiedano di partire. Ci sono le esigenze dei giocatori. E’ importante che la società sia alla base della programmazione, alla Juve arriveranno sempre grandi giocatori di carattere e passione. Ora festeggiamo lo scudetto, ma l'anno prossimo ripartiamo da zero punti ed è fondamentale darsi nuovi obiettivi".

Infine Allegri fa il bilancio della sua esaltante e vincente avventura alla Juventus: "Il primo scudetto è stato quello dell'autostima, il secondo quello della rimonta incredibile e delle 25 vittorie su 26. Il terzo quello della costanza e questo, il quarto, quello più bello. Abbiamo duellato con il Napoli che ha fatto una grandissima stagione, facendo il record di punti. Vanno fatti i complimenti a loro ma anche a noi, abbiamo fatto una grande stagione. Chi non fa i complimenti alla Juve non ha rispetto per il lavoro degli ultimi 4 anni dei giocatori e del gruppo. Non si può mettere in discussione una squadra che vince per quattro anni consecutivi campionato e Coppa Italia, arrivando due volte in finale di Champions con un’altra che non ha giocato nemmeno una finale, questa è mancanza di rispetto". 

Continua il tecnico: "Dopo la sconfitta nello scontro diretto, lo scudetto sembrava perso perchè loro avevano un calendario più semplice e io ero praticamente inadeguato a fare allenatore. Ma quella è stata la settimana più bella, i ragazzi sono stati bravi ad avere equilibrio, sapevano che il Napoli avrebbe perso almeno un colpo. Fortunatamente l'hanno perso a Firenze e abbiamo vinto noi. Il gioco? Nel primo anno comandavamo più il gioco, anche giocando con i tre. Nel secondo anno è stata una dimostrazione di forza, la Juventus meno bella ma più solida: abbiamo vinto 25 partite su 26. L'anno scorso, invece, vincevamo ma giocavamo male, ci bastava poco per vincere le partite. Poi ho messo tutti i calciatori offensivi dentro e abbiamo fatto vedere qualcosa di nuovo. Quest'anno abbiamo giocato bene nella prima parte, dove abbiamo subito 12 gol ma eravamo comunque in testa. Dopo di che ho cambiato, la squadra aveva bisogno di avere nuovamente solidità. Poi siamo ritornati ai quattro davanti, abbiamo cambiato molto. E' giusto sfruttare le varie opportunità".