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Una conferenza stampa fiume per rivendicare i meriti della Juventus al termine di una stagione ricca di soddisfazioni. Andrea Agnelli fa il punto dell'annata che ha visto i bianconeri sfiorare il 'triplete': "E' stata una stagione straordinaria - dice con vigore il presidente -. Quando si gioca una finale di Champions, si gioca per vincerla. Siamo la squadra con più finali perse, ma in finale bisogna arrivarci. Sei sconfitte sono tante, ma sono altre le finali che creano rammarico, non quella di Berlino. Trattativa Berlusconi-Taechaubol? Onestamente faccio fatica a trovare la quadra sulla valutazione data al Milan. C'è il valore del marchio, ma non so...".
Una frecciata ai rivali del Milan, una società con cui Agnelli non trova sintonia nemmeno dal punto di vista delle politiche sportive: "Mi sento incapace di influire sulle politiche sportive del calcio italiano - spiega senza mezzi termini il presidente della Juventus -. Con la Roma c'è rivalità storica, ma con Pallotta ci sono grandi sintonie e lo stesso vale per Thohir. Spero che con il tempo saremo capaci di aggregare la maggioranza su come far tornare il calcio italiano numero uno al mondo. La Figc dovrebbe avere una visione di stampo sportivo, restituendo il calcio ai calciatori come avviene a livello Uefa. I calciatori conoscono meglio le problematiche e le associazioni dovrebbero essere in mano loro".
Agnelli non dà meriti al lavoro federale per i risultati ottenuti dalle squadra italiane in Europa nella stagione appena conclusa: "Juve in finale di Champions, Napoli e Fiorentina in semifinale di Europa League: ma tutto ciò non è accaduto grazie al sistema calcio italiano. E' solo merito di queste tre società. Mancano impianti sportivi e un progetto serio, nell'ottica di 5-10 anni. Nessuno ha la bacchetta magica, ma in Italia manca programmazione". Il presidente della Juventus fissa poi gli obiettivi per la prossima annata: "Bisogna arrivare in corsa a primavera su tutti e tre i fronti. Ma nessuno deve pensare che siccome Milano (dove si giocherà la finale di Champions League, ndr) è a 124 chilometri sia facile arrivarci. Una stagione non si giudica in base al numero delle coppe che si alzano. Fatturiamo 315 milioni, una cifra che ci consente di competere con le migliori otto d'Europa".