Italia, Di Biagio: "Con la Nazionale mi gioco il futuro"

Pubblicato il 19 marzo 2018 alle 15:43:46
Categoria: Notizie Nazionali
Autore: Luca Servadei

Tutto in 180 minuti. Due partite per decidere il futuro di Gigi Di Biagio e per provare a cancellare il triste e doloroso ricordo della mancata qualificazione a Russia 2018. L'Italia del pallone, in attesa di conoscere il nome del prossimo ct, riparte da due amichevoli di prestigio contro Argentina ed Inghilterra, utili per riportare entusiasmo e rilanciare il movimento. Vietato fallire.
 
Ne è consapevole anche Gigi Di Biagio, che ha parlato in conferenza stampa del doppio impegno che attende gli Azzurri: "Mi soffermerei sull’Argentina, all’Inghilterra penseremo dopo - sottolinea il ct ad interim -. Il risultato è importante, certo, e a nessuno piace perdere. Ma per il mio modo di pensare è conseguenza di quello che faremo in campo. E dovremo giocare a calcio, possibilmente bene, imporre nostro modo di giocare. Se si giocano bene dieci partite, otto si vincono".
 
Fare una buona figura rappresenta un obiettivo importante anche per lo stesso Di Biagio: "È una possibilità da sfruttare al massimo, anch’io mi gioco qualcosa, certo, e in cuor mio cercherò di mettere in difficoltà i vertici - prosegue -: ma questa non è una priorità. Non siamo una nazionale top, ma neanche fra le peggiori. Si può rinascere, ripartire e con un po’ di pazienza ricreare una Nazionale importante. Perché ci sono giovani che stanno crescendo".
 
Di Biagio fa il punto della situazione sulle sue scelte e sulle sue convocazioni: "Per quanto riguarda Balotelli credo di aver già spiegato il motivo per cui non l’ho chiamato: i numeri, dunque i gol, per gli attaccanti sono importanti. Ma vanno conditi da prestazioni fatte in un certo modo. Io ho guardato, ho valutato, ho deciso. Giuste o sbagliate che siano, ho pensato per il mio bene e il bene della squadra che queste siano le scelte migliori. Verratti, invece, è giudicato in maniera severa, ma è perché da lui ci aspettiamo per forza un salto di qualità. Gioca da anni in Champions, e non ce ne sono tanti: tutti abbiamo l’obbligo pensare che può fare di più, perché ne ha la possibilità".