Inter, Spalletti: ''Derby che vale tantissimo, dobbiamo dare il massimo''

Pubblicato il 3 aprile 2018 alle 20:20:00
Categoria: Serie A
Autore: Redazione Datasport

È un derby che vale tantissimo: Luciano Spalletti lo ribadisce sin dall'inizio della classica conferenza stampa della vigilia, che fa da anteprima a un Milan-Inter che sarà decisivo per le sorti europee di entrambe, e si giocherà domani alle 18.30. Con un successo, i nerazzurri salirebbero al 3° posto in classifica (andando a +1 sulla Roma), e il tecnico toscano lo sa benissimo: ''Non è un derby decisivo per la Champions League, ma vale tantissimo - spiega il tecnico -. Non so ancora quanto vale ciò che potremmo perdere, ma sappiamo cosa possiamo conquistare vincendo''. Serviranno concentrazione e attenzione, perché ''a volte non riusciamo a dare sempre il massimo - prosegue Spalletti - e questo non potremo permettercelo domani''. L'Inter, però, sembra uscita dalla crisi: ''In un campionato così lungo, c'è sempre un momento complicato: è capitato spesso negli anni scorsi, e non sempre ne siamo usciti - spiega il tecnico interista -. Le vittorie ci hanno portato entusiasmo, stiamo bene e siamo pronti per questo derby. Abbiamo la classifica che volevamo avere, una squadra e una società forti e dei tifosi importanti che ci spingono verso l'obiettivo finale. Il Milan? Sono forti, giocano un buon calcio fatto di possesso palla, costruzione dal basso e verticalizzazioni - analizza Spalletti -. Sono bravi a giocare nello stretto e possono sorprendere, dovremo essere bravi a occupare il campo e fare tutto nel modo giusto dal punto di vista tattico''.

Spalletti si è soffermato anche su alcuni singoli: ''Brozovic? Con lui ho sbagliato, credevo che fosse rischioso metterlo davanti alla difesa e invece quella posizione l'ha responsabilizzato. Perde meno palloni, fa giocare bene la squadra e sta dimostrando tutte le sue qualità - conclude il tecnico -. Cancelo? Joao è contento di stare qui, l'abbiamo supportato quando ha avuto delle difficoltà, ma ora è perfetto e tutti lo applaudono''.

Articolo di Marco Corradi