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Massimo Moratti esce allo scoperto e in una lunga intervista al Corriere della Sera spiega il motivo per cui ha deciso di lasciare il Consiglio d'Amministrazione dell'Inter. "Con mio figlio e con Ghelfi abbiamo lasciato le cariche che avevamo perché si era creata una situazione non molto simpatica. Il silenzio dei dirigenti dopo le parole di Mazzarri su di me non è stato bellissimo. Ma sono amico di Thohir e questo episodio non ha incrinato i nostri rapporti che restano ottimi", ha detto Moratti che di fatto ha confermato quello che già si era vociferato al momento dell'accaduto.
Sulla sua gestione da presidente ha detto: "Se ho speso troppo per l’Inter? Io ho sempre cercato di investire, per tenere il club in alto, perché l’Inter è fatta per restare al vertice e perché Milano è una città esigente, alla quale devi sempre dare il massimo; ha forza di trascinamento, entusiasmo, progettualità vera e sa offrire grandi opportunità a tutti".
Moratti ha poi svelato un retroscena di mercato che coinvolgeva addirittura Francesco Totti: "Ero a Roma con il presidente Sensi, nel 2007; stavamo chiudendo per Chivu e gli buttai lì: se per caso vuoi cedere Totti, devi solo indicare la cifra. Ma lui senza nemmeno pensarci un secondo, mi aveva risposto: no, Totti resta qui, non lo cederò mai. E aveva ragione, anche se da noi Totti avrebbe vinto il Triplete, perché è un giocatore straordinario, cattivissimo in campo quando ci affronta, ma gentilissimo prima e dopo". Infine una battuta su Ronaldo, il fenomeno, l'acquisto più clamoroso della sua presidenza: "E' stato il miglior investimento dei miei 18 anni di presidenza interista, perché ci ha aperto il mondo; era fortissimo, irraggiungibile per talento e velocità e nessuno pensava che ce l’avremmo fatta a prenderlo, visto che era del Barcellona".