Inter, Lautaro Martinez si presenta: ''La numero 10 non mi pesa, Milito mi ha convinto a scegliere i nerazzurri''

Pubblicato il 12 luglio 2018 alle 14:48:51
Categoria: Serie A
Autore: Marco Corradi

Lautaro Martinez è senza dubbio l'acquisto più atteso dell'Inter con Radja Nainggolan: il giovane attaccante ha fatto vedere grandi cose nelle fila del Racing, segnando cinque reti nella fase a gironi della Copa Libertadores e guadagnandosi la prima chiamata dell'Argentina nelle amichevoli pre-Mondiale. Non è entrato nella lista dei 23, ma quando è stato convocato aveva già addosso (di fatto) la maglia nerazzurra: l'Inter l'ha acquistato per 20.4mln di euro, che salgono a 25 circa con le commissioni e i costi accessori. E quest'oggi, Lautaro si è presentato alla stampa e ai tifosi, confermando di aver scelto la maglia numero 10: ''Questo numero non mi pesa, lo portavo anche al Racing e ho subito chiesto se questa malgia fosse disponibile. Sono stato accolto al meglio, lavoriamo duramente e ho scoperto un grande gruppo - esordisce Martinez -: Spalletti mi piace, ha le idee chiare e ci fa remare tutti nella stessa direzione con un clima rilassato''.

Lautaro Martinez è poi andato oltre, spiegando la scelta nerazzurra e fornendo dettagli sul suo trasferimento e sul suo rapporto con Icardi: ''Quando l'Inter è venuta in Argentina, ho sentito subito la forza di questa squadra e del suo ambiente. Volevo conoscere questo gruppo e vestire questa maglia: ho rifiutato tanti club per essere qui, e ho avuto la fortuna di godere della consulenza di Milito, che mi ha spiegato cos'è l'Inter e mi ha invitato a raccogliere la sua eredità e fare grandi cose in nerazzurro: Diego ha fatto un lavoro eccezionale a Milano, ora tocca a me - spiega Lautaro -. Ho amato questo club dal primo giorno. Icardi? Sono stato in contatto con Mauro ben prima del mio arrivo: l'ho ringraziato per le attenzioni che mi ha sempre riservato. Sono convinto che possiamo giocare insieme: lavorerò per conquistare la maglia da titolare e darò sempre il massimo''. In chiusura, due parole sulla Nazionale, e sugli idoli del giovane Lautaro: ''Mi sentivo pronto per far parte del gruppo mondiale, ma sono rimasto fuori per un soffio. C'erano 23 posti e tantissima concorrenza, sapevo che non era facile conquistare una maglia nell'Argentina: ora lavorerò duramente per tornare a vestire la maglia dell'Albiceleste, dando il meglio in questo grande club. I miei idoli? Da giovane mi sono sempre ispirato allo stile di gioco di Radamel Falcao - racconta il Toro -, ma anche Milito mi ha influenzato. Perchè mi chiamano El Toro? Mi è stato dato questo soprannome anni fa e lo porto con me da allora: proverò ad onorarlo. Posso giocare su tutto il fronte offensivo, ho già conosciuto stadi caldissimi e non vedo l'ora di esordire a San Siro: non ho paura del derby di Milano, ho già affrontato scontri ad alta tensione''.