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Mi devo ripetere: Scempions League. E’ la nostra coppa preferita. Dopo le gare di andata degli ottavi, la manifestazione più ambita recita così: tre partite, tre sconfitte. Gol fatti: due, della Roma. Gol subiti: cinque, tutti in casa. Ne abbiamo perse tre con il fattore campo a disposizione, roba da ricovero immediato nel più vicino ospedale psichiatrico. Gli avversari erano Tottenham, Shakhtar e Bayern, non Real Madrid, Barcellona e Chelsea. Adesso, approfondimento sull’Inter.
Di Mourinho ce n’è uno solo. Si capisce senza la necessità di spendere troppe parole; lo capirebbe anche chi non mastica calcio. Memorizziamo la Champions vinta l’anno scorso, rivisitiamola nei dettagli: Inter padrona, Inter al centimetro a costo di non dare spettacolo. Soprattutto: Inter mai succube. Partiamo da questa premessa, riavvolgiamo il nastro e dedichiamoci alla partita di ieri sera. Certo, la sconfitta brucia, eccome se brucia. Il 2-2 sarebbe stato risultato esatto, almeno io la penso così. L’Inter ha costruito palle-gol, aggrappata a un monumentale Eto’o che ha prodotto pentole e coperchi. Ha sprecato con Cambiasso, ha sbattuto contro un portiere che ha fatto il fenomeno.
Però, c’è un particolare che decide: non si può concedere quel possesso al Bayern nei momenti topici; non si può aspettare, troppo, e correre quei rischi. Soprattutto non si può giocare con Chivu a sinistra, l’eterno problema di fascia dell’Inter dai tempi di Roberto Carlos e Brehme, sulla scia di Robben. Ribadisco: già al semplice pensiero - Chivu contro Robben - c’è qualcosa che non mi torna. Ecco perché di Josè Mourinho ce n’è uno solo. Ricordate qualche partita della scorsa stagione di Champions? Ricordate il Barcellona ammanettato sia in casa che in trasferta, il Chelsea che non è riuscito ad avvicinarsi pericolosamente pur avendo il fattore campo a disposizione? Anche questa è stata la grandezza di Mourinho. Quanto a Leonardo, è un bravo figlio, ha voglia e passione, ci mette l’anima, ma l’aspetto tattico devi averlo nel sangue. Altrimenti, il Bayern prende campo, ti circonda e non sai come rimediare.
Stasera Villareal-Napoli, nella speranza che non siano altri schiaffi. Forza Lavezzi, forse devi farti perdonare qualcosa: è la notte giusta, un tango in Spagna. Dai, Pocho: metti in moto, una sgommata e via.