Milan, stop Ibrahimovic: l'infortunio è meno grave del previsto

Pubblicato il 26 maggio 2020 alle 12:48:52
Categoria: Serie A
Autore: Matteo Pifferi

Attraverso un breve comunicato ufficiale apparso sul sito del club, il Milan ha annunciato le condizioni di salute di Zlatan Ibrahimovic, protagonista ieri di un infortunio all'apparenza grave che ha procurato grande allarme tra i tifosi rossoneri

"AC Milan comunica che Zlatan Ibrahimović nell’allenamento di ieri ha riportato una lesione del muscolo soleo del polpaccio destro. Il tendine achilleo è perfettamente integro. Un esame strumentale di controllo verrà effettuato fra 10 giorni". Un comunicato, quello pubblicato dal Milan pochi minuti fa, breve ma che fa un minimo di chiarezza per quel che riguarda le condizioni fisiche di Zlatan Ibrahimovic, infortunatosi nella giornata di ieri nel corso di un allenamento a Milanello.

Il giocatore svedese era stato trasportato subito negli spogliatoi con una barella nella giornata di ieri quando ha sentito tirare il polpaccio nel tentativo di agganciare un lancio di un compagno durante un esercizio. Il forte dolore sentito da Zlatan ha fatto subito suonare campanelli d'allarme nefasti a tal punto che si è temuto un interessamento al tendine d'Achille, il che avrebbe paventato l'ipotesi più nera, ossia quella di un epilogo della carriera e non solo della stagione. Come si evince dal comunicato pubblicato oggi dal sito del Milan, verrà fatto un nuovo esame strumentale intorno alla fine della prossima settimana per capire lo stato dell'arte e la situazione con un quadro clinico più chiaro. Le prime indiscrezioni parlano di circa un mese di stop: in attesa di capire quando la Serie A possa ripartire - si parla del 20 giugno per la ripresa, con il 13 invece come data per i 4 recuperi -, il Milan spera di ricevere buone notizie e che l'infortunio possa essere di entità ancora minore del previsto. Anche perché, per il momento, le scelte in avanti, senza il gigante svedese, si riducono a Rafael Leao e Ante Rebic. Decisamente poca roba per puntare all'Europa League, senza considerare che le 13 partite rimanenti potrebbero disputarsi nel giro di poco più di un mese, con sfide ogni tre giorni e con pochissime chance di recuperare.