IL PUNTO DI FOIANESI: NAPOLI MANI SULLO SCUDETTO MA LA FESTA E’ RIMANDATA PER VIA DI UNA MANO DI DIA DI TROPPO

Pubblicato il 1 maggio 2023 alle 19:05
Categoria: Foianesi
Autore: Marco Foianesi

La festa scudetto annunciata e apparecchiata all’ora di pranzo, grazie alla vittoria dell’Inter sulla Lazio per 3-1 che di fatto avrebbe consegnato il tricolore al Napoli se avesse vinto con la Salernitana, è stata rimandata. Nella città partenopea era tutto pronto ma ci ha pensato il fato, una azione travolgente con tanto di tunnel ad Osimhen a gelare lo stadio. A far festa è stata la Salernitana, la presunta vittima sacrificale, con le parate di Ochoa e gol di Dia. Nessuno aveva considerato che potesse far risultato al Diego Armando Maradona, al vecchio San Paolo che è stato intitolato proprio a lui, l’eroe di Napoli e dell’Argentina, colui che ha portato 2 scudetti nella città campana e che viene sempre ricordato con la rete realizzata nei mondiali messicani del 1986, la Mano de Dios, contro l’Inghilterra. Ironicamente si può affermare che siamo passati da Dios a Dia, tra il sacro e il profano ma è solo questione di giorni, di assoluto godimento per la squadra di Spalletti che già in settimana potrà finalmente ufficializzare il terzo scudetto dopo 33 anni.

Chi ha goduto veramente sono stati i tifosi dell’Inter che hanno ritrovato la LuLa, il Luna Park nerazzurro che con Lukaku e Lautaro Martinez hanno ribaltato la Lazio e si sono rilanciati in classifica in ottica piazzamento Champions. La pazza Inter amala per 78 minuti si trovava al 7° posto che voleva dire addio Europa e fallimento sia a livello sportivo(campionato) che finanziario.Una lotta che riguarda da vicino Roma e Milan che nei minuti di recupero si sono annullate a vicenda e hanno regalato emozioni allo stato puro ai propri tifosi. Rimpianti per i capitolini, di gioia sfrenata per i rossoneri. In questo contesto europeo c’è stato anche il balletto di Milik dal dischetto, lo Zaza in versione polacca, che poi ha rimediato pareggiando i conti con il Bologna. La vecchia signora è criticata da tutti, l’ironico Allegri da quando ha perso il sorriso, perché sul campo come in classifica i punti combaciano, è diventato furioso e sarà giudicato a fine stagione. Da qui alla fine l’interesse è rivolto al piazzamento Champions che presenta tante sfumature. La lotta è serrata e la classifica recita: Lazio 61, Juventus 60, Inter appaiata alla Roma e al Milan a 57, chiude con il 7° posto l’Atalanta con 55.

Se dovesse succedere l’imponderabile, vincere entrambe le competizioni UEFA, il 4° posto rischia di non bastare per accedere alla nuova Champions, ma come tutte le cose è inutile parlarne. Sono ipotesi e combinazioni e al momento opportuno saranno valutate.

Chi invece è quasi certo di lasciare la Serie A è la Sampodoria che ha preso 5 lampredotti a Firenze e si avvia mestamente a salutare il massimo campionato, che per ironia della sorte vedrà di nuovo protagonista il Genoa.

Per il resto il Monza continua a stupire e con 6 giornate di anticipo può festeggiare la permanenza in Serie A, che per una matricola è record. Tra l’altro dovrà riscattare diversi giocatori per un totale di 45 milioni, ma alla spalle c’è lui, Silvio Berlusconi. Se a Monza cantano per fortuna Silvio c’è, a Torino sponda granata contano gli anni di insuccessi del presidente Cairo. Un progetto che per ogni anno che passa perde di credibilità, ma è anche vero che senza Papa Urbano, il Torino giocherebbe nei campionati regionali.

La Serie A continua, appuntamento a mercoledi 3 maggio e nel caso in cui la Lazio non dovesse vincere in casa contro il Sassuolo, allora a Napoli possono festeggiare veramente.

 A cura di Marco Foianesi