IL PUNTO DI FOIANESI: LAMPO TORO NON BASTA, ALLA FINE VINCE SEMPRE LA JUVE

Pubblicato il 2 marzo 2023 alle 09:03
Categoria: Foianesi
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L’appassionato di calcio crede sempre che il derby sia sempre una partita a sé. In quello di Torino, chiamato il derby della Mole, non è così. Da anni, per non dire 1/4 di secolo le partite sono sempre vinte da una sola squadra. La superiorità juventina nel budget a disposizione e di conseguenza nell’organico è evidente. La città è divisa dal fiume Po, ma sembra che ci sia un mare, per quanto sono lontane le due sponde. Uno nei tecnici più amati in casa Toro è stato Emiliano Mondonico, che ironicamente paragonava il derby come un duello tra indiani e cowboy. Alludeva al tremendismo granata che negli anni è diventato agnello, la vittima sacrificale. E pensare che pronti via, il Torino era passato in vantaggio con un lampo di Karamoh dopo 1’32. La rete iniziale rappresenta un record nelle stracittadine, ma come ci insegna un buon intenditore di cavalli, quelli vincenti si vedono alla fine. La teoria del corto ormai è acqua passata.Da quando la vecchia signora ha ritrovato i suoi miglior interpreti sta dilagando. In questo momento sarebbe seconda a 50 punti. Qualcuno degli addetti ai lavori insinua 52, ma è ormai è consuetudine dare numeri dalle parte dei cowboy. Un derby piacevole, giocato su buoni livelli, ricco di emozioni e ribaltamenti. La Juve con maggior tasso tecnico giocava da “Toro” e alla fine ha meritato di vincere. Con carattere, e la ritrovata mentalità stile Juventus, vale a dire vincente, ha subito il gioco del Torino per poi capitalizzare le occasioni da gioco da fermo. Con maturità, ha ribaltato la partita. Il destino ha scelto l’ex Bremer come interprete della canzone “non son degno di te, non ti merito più”. La sua esultanza non era romantica come siamo ultimamente abituati, ma da professionista come giusto che sia. Per la cronaca la partita è finita 4-2 per la squadra bianconera ma è un dato irrilevante. La rincorsa prosegue, la zona europea non è così distante. Intanto si gode i magnifici 4, tutti a disposizione. Dall’estate che sognava sotto l’ombrellone di vedere Di Maria, Chiesa, Pogba e Vlahovic. Se ha dovuto aspettare il 28 febbraio per rivederli in campo, può tranquillamente attendere la giustizia. Intanto è partito il ricorso per avere 15 punti e chissà, in fondo vincono sempre loro.

a cura di Marco Foianesi