IL PUNTO DI FOIANESI: IL TACCUINO DI MANCINI

Pubblicato il 31 marzo 2023 alle 17:03
Categoria: Foianesi
Autore: Marco Foianesi

L’Italia del CT Mancini ha disputato due partite di qualificazione per Euro 2024. Una sconfitta al Maradona di Napoli, per 2-1 contro L’Inghilterra, e una vittoria in trasferta per 2-0 contro il Malta allenata dall’italiano Marcolini. Italiani che vanno all’estero e oriundi che vengono in Italia. A tal proposito sembra che nel taccuino di Mancini ci siano altri giovani interessanti.

Dopo Mateo Rateguei che non solo ha impressionato ma anche segnato in entrambe le gare, la federazione italiana segue altri papabili italiani, con il doppio passaporto.

Il primo indossa di già la maglia azzurra dell’ Under 21 di Nicolato. Bruno Zapelli classe 2002, attulmente gioca a centrocampo nel Belgrano in Argentina. Buon fisico e buona tecnica, ricorda un altro oriundo, il mudo Franco Vazquez che ha vestitato la maglia dell’Italia, in due circostanze.

Altro argentino, ma gioca in Brasile, potrebbe essere Giuliano Galoppo. Buon centravanti come poteva essere Trotta ai tempi del Crotone in Serie A. Solamente che un uno ha 24 anni e gioca nel San Paolo, l’altro è nato a Santa Maria Capua Vetere, ha giocato nell’Under 21 ed è scivolato il lega pro nell’Avellino.

Nell’agenda di Mancini un altro argentino, Nicolas Capaldo di 24 anni che gioca in Austria nel Red Bull Salisburgo Conosciuto e già affermato giocava con De Rossi nel Boca Junior. Una mezzala tecnica, rapida, che può occupare vari posizioni di attacco.

In argentina sono arrivati tanti immigrati. Dal nome si deduce le chiari origini italiane. È il caso di Gianluca Prestianni, 17 anni detto la pulga.Piccolo di stasura ricorda Messi, ma gioca alla Sivori. Calzettone abbassato e le caviglie scoperte. È un funambolo con la palla e gioca nel Velez dove ha esordito a 16 anni, diventando il più giovane debuttante della storia. Ha già fatto parlare di se, tanto che è richiesto sia dal Benfica che dal Siviglia.Gioca anche lui da mezzala, talento che ne sentiremo parlare.

In Italia, c’è Strefezza che sta dispuntando un buon campionato con il Lecce. Italo-brasiliano ha i nonni siciiani. Nato nel 1997 ha contribuito alla promozione del club salentino. Veloce rapido, fornisce assist e segna. Non è Garrincha ma la sua velocità potrebbe fare comodo.

Alla fine se pensiamo che altri nazionali, sono alla ricerca di talenti e giovani promesse fuori della patria, anche L’italia si è messa a fare scouting. Una volta eravamo considerati catenacciari e sono spariti i difensori. Poi siamo passati dall’abbondanza di attaccanti alla carestia. La generazione di Vieri, Inzaghi, Del Piero, Toni, Gilardino è passata. Abbiamo vinto un mondiale nel 2006 in Germania, poi c’è stato l’eclissi. Da due mondiali siamo fuori e li abbiamo visti solo in televisione. Ora i nostri dirigenti attraverso filmati e visioni cercano di riportare sul grande schermo l'Italia che non c’è più.

 A cura di Marco Foianesi