Guai in vista per Vincenzo Iaquinta. Suo padre Giuseppe, titolare di un'azienda edile a Reggiolo, è tra gli oltre 160 arrestati della maxi operazione anti-'ndrangheta messa a segno dalla Dda di Bologna contro una un'organizzazione che operava da anni nel reggiano e che - secondo gli inquirenti - avrebbe a capo Nicolino Sarcone. Misura cautelare in carcere per Iaquinta senior, dunque, con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Un'operazione che, oltre all'Emilia Romagna, ha interessato Lombardia, Piemonte, Veneto, Calabria e Sicilia. Giuseppe Iaquinta è tra le 117 persone per cui la procura distrettuale antimafia di Bologna ha ottenuto dal gip un'ordinanza di custodia cautelare in carcere: sono ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, porto e detenzione illegali di armi, intestazione fittizia di beni, reimpiego di capitali di illecita provenienza, emissione di fatture per operazioni inesistenti ed altro. Tutti reati commessi con l'aggravante di aver favorito l'attività dell'associazione mafiosa.