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"Non ho esonerato Malesani per la classifica, ma per l'umiliazione subita al San Paolo". Enrico Preziosi, presidente del Genoa, spiega i motivi che l'hanno indotto a cambiare allenatore. Via il tecnico veronese, ecco Pasquale Marino: "Le sconfitte ci stanno tutte, basti pensare che avevo già messo lo zero nella classifica dei punti prima di affrontare il Napoli - racconta ai microfoni di Radio Kiss Kiss -. Però è stata la prestazione a scoraggiarmi e a farmi prendere la decisione. Un conto è perdere, un altro è il modo in cui è arrivata la sconfitta".
Il Genoa non subiva 6 gol in una sola partita dal 1935. Un crollo che Preziosi non ha potuto digerire: "Devo dimenticare la gara - prosegue il numero 1 del grifone - e per farlo ho deciso di sacrificare una persona che ha fatto il suo dovere al meglio, ma sicuramente non come dico io. Dopo il sesto gol i giocatori del Napoli ballavano, si divertivano. E nella mia vita ho fatto divertire poche squadre, perché le mie formazioni hanno sempre combattuto - aggiunge -. Non mi pento della decisione, la considero giusta".
Preziosi non si nasconde: "L'allenatore ha delle colpe, ma faccio autoammenda perché gli errori li abbiamo fatti anche noi, magari sopravvalutando alcuni elementi che credevamo avessero potuto dare un altro apporto - precisa il presidente -. A Malesani rimprovero l'umiliazione, non l'ho proprio digerita".