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Gargano all'attacco: "Napoletani insolenti e maleducati"

Pubblicato il 4 maggio 2016 alle 18:41:19
Categoria: Serie A
Autore: Redazione Datasport.it

Walter Gargano, attuale centrocampista del Monterrey in Messico, torna a parlare della sua esperienza al Napoli in un'intervista alla radio locale 'Rg La Deportiva' e lo fa lanciando accuse che faranno discutere: "Napoli è una città folle e realmente caotica, unica. Ammiro il modo in cui vivono il calcio, anche se non condivido la loro cultura. Sono insolenti e maleducati. In qualsiasi momento ti assalivano gridando nella loro lingua, il napoletano, 'uè, gargà, vieni qua', senza mai chiedere per favore. Se le cose in campo vanno bene non puoi uscire di casa, e se vanno male nemmeno".

Durissimo dunque l'attacco di Gargano all'ambiente partenopeo ma non è finita qui. Il centrocampista, infatti, rivela anche alcuni retroscena della sua esperienza a Napoli tutt'altro che edificanti: "Tornavamo da una partita contro la Lazio, a Roma. Lavezzi è una persona solare e nel bus mise la sua musica. Il figlio del presidente (Edoardo, ndr) la sostituì con uno dei film di De Laurentiis, che è un produttore cinematografico e ne produce vari, peraltro molto brutti. Edo si arrabbiò quando tutti i calciatori iniziarono a fischiare - rivela il centrocampista -. Non avendo il coraggio di parlare con Lavezzi venne da me, mi diede uno schiaffio sulla gamba e io gli dissi 'stai sbagliando'. Il Pocho mi sussurrò nell'orecchio 'Picchialo, picchialo, picchialo'. Io avevo una personalità aggressiva, gli diedi uno schiaffone davanti a tutti e lui mi disse 't'ammazzo', così gliene diedi un altro. Arrivammo a Castel Volturno, scesi dal bus senza zaino e gli dissi 'andiamo a litigare', ma lui mi chiese scusa, dicendo di aver sbagliato. Non successe più nulla".

L'episodio costò poi a Gargano la conferma al Napoli: "L'anno scorso volevo restare ma il club aveva deciso di vendermi. De Laurentiis disse che avevo troppa personalità e che avrei dato problemi alla squadra". Il duro faccia a facia da l'uruguayano e il figlio di De Laurentiis non fu l'unico in quel tormentato periodo per la società: "Mazzarri ha avuto problemi con Lavezzi, e non è stato mai riconoscente con me: ci fu un giorno in cui il Pocho voleva picchiarlo e fui io a fermarlo! Il motivo del litigio? Perché Mazzarri voleva avere sempre l'ultima parola".