Fiorentina: tifosi, come si può contestare i Della Valle?

Pubblicato il 19 gennaio 2016 alle 08:14:12
Categoria: Serie A
Autore: Redazione Datasport.it

"2002... 2016... Ormai il nome ve lo siete fatto, la pubblicità pure. Visto che era questo il vostro progetto, ora fateci anche il famoso regalo. Andatevene". Questo il contenuto dello striscione appeso fuori dallo stadio Artemio Franchi da un gruppo di tifosi della Fiorentina all'indomani della sconfitta di San Siro contro il Milan. Una scritta con evidenti riferimenti ai 14 anni di gestione da parte della famiglia Della Valle, accusata da tempo di non avere le stesse ambizioni della piazza. 
 
E allora riavvolgiamo il nastro, e torniamoci a quel famoso 1 agosto 2002. Diego Della Valle rileva in tribunale una società fallita dopo il crack della scriteriata gestione Cecchi Gori: una stagione drammatica per i tifosi viola, che avevano già subito le umiliazioni degli addii obbligati a Batistuta, a Rui Costa, a Toldo. Niente stipendi ai calciatori per un anno (e forse più), retrocessione in Serie B e mancata iscrizione al campionato cadetto. La Fiorentina non c'è più, è morta.
 
A farla rinascere è certamente la passione degli encomiabili tifosi viola, ma anche la famiglia Della Valle. Con una gestione oculata ed intelligente, per amore della città e probabilmente pure per un ritorno d'immagine (e ci mancherebbe altro). La Florentia Viola riparte dall'allora C2, torna Fiorentina e risale in Serie A in due anni: avete letto bene, due anni, con una promozione per meriti sportivi e due conquistate sul campo. Nemmeno De Laurentiis a Napoli (peraltro anche lui perennemente contestato) ha fatto così bene.
 
Tifosi, si può contestare quanto si vuole. Ma la domanda è: di cosa parliamo? Parliamo di una proprietà che in 14 anni di gestione ha ripetutamente portato la Fiorentina ai vertici del calcio italiano, se non addirittura europeo. 5 quarti posti in massima serie di cui tre consecutivi negli ultimi tre anni, una sfortunata semifinale di Coppa Uefa persa ai rigori contro i Rangers, un ottavo di Champions 'sgraffignato' dal Bayern Monaco futura finalista, una semifinale di Europa League lo scorso anno. Nel calcio contano i risultati, questi sono i risultati della 'pessima' gestione Della Valle.
 
Parliamo del presente, allora. Un allenatore, corteggiato ed ingaggiato dai Della Valle, che ha incantato con il suo bel gioco nella prima parte di stagione; quarto posto dopo 20 giornate a 6 punti dalla vetta con 37 gol fatti e 21 subiti; sedicesimi di Europa League conquistati in relativa tranquillità e una splendida sfida contro il Tottenham tutta da giocare e da gustare. Bastano due sconfitte consecutive contro Lazio e Milan per contestare ed insultare. E magari togliere ai Della Valle la voglia di investire, di amare la Fiorentina e Firenze. Auguri.