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Erano stati dati per spacciati troppo presto. Dopo Silverstone si parlava di una McLaren in crisi e di una stagione già compromessa. Due settimane dopo, si parla della vettura più forte del lotto, grazie ad un grande sforzo dei tecnici che portando massicce innovazioni sulla Mp4-27 hanno riportato la monoposto di Woking nuovamente davanti a tutti.
In fondo, eravamo solo al giro di boa di uno dei campionati più combattuti e livellati degli ultimi anni, ed eliminare nella stagione più lunga della F1 (20 gare in calendario, caso unico nella storia) un team come la McLaren, era stato un errore. Dopo Hockenheim, la prova di Budapest lo conferma. Ma se in Germania ci si era messa la pioggia in qualifica e la sfortuna in gara, stavolta la squadra ha potuto puntare sul suo pupillo, Lewis Hamilton, che ha colto la seconda vittoria in stagione. Una prova superba, resa più difficile dalla grande competitività delle due Lotus, che con Grosjean prima e Raikkonen poi hanno insidiato il primato dell’inglese, il quale però adesso va in vacanza con la consapevolezza che quando si tornerà in pista in Belgio, nonostante il pesante divario in classifica, lui ci sarà.
Ci sarà anche Fernando Alonso con la sua Ferrari, che, al di là delle difficoltà avute sull’Hungaroring, ha rafforzato il suo primato in classifica. Lo spagnolo chiude infatti questa prima parte di stagione con addirittura 40 punti di vantaggio in classifica su Webber, ancora l’avversario più vicino nella corsa al titolo. Dopo tre podi, un 5° posto forse deludente visto le ultimo uscite, ma utilissimo per proseguire quella corsa all’iride che solo pochi mesi fa sembrava impossibile.
Lewis Hamilton 10
Seconda vittoria stagionale per l’inglese, che bissa il successo ottenuto in Canada un mese e mezzo fa. Un trionfo importantissimo per Lewis, che dopo Montrèal aveva raccolto la miseria di 4 punti scendendo dal primo al quinto posto in classifica. Adesso è 4°, e nonostante il divario da Alonso, lui ci crede.
Kimi Raikkonen 9
Gara bellissima per il finlandese di Espoo, che coglie il quinto podio stagionale. Strepitosa la parte centrale di gara in cui inanella una serie incredibile di giri veloci chiudendola con la strenua resistenza a Grosjean. Ma il 2° posto non gli basta, e lo dice senza giri di parole: vuole vincere. Ce la farà?
Romain Grosjean 9
Week-end buonissimo, che lo vede salire nuovamente sul podio dopo Shakir e Montrèal. Partiva 2°, ma la strategia di Raikkonen è migliore e non può far niente per tenerlo dietro, neanche quando se lo ritrova in uscita dai box.
Fernando Alonso 8
Incredibile: in una gara in cui la Ferrari corre in difesa, incrementa ancora il vantaggio in classifica sul secondo e va in vacanza con addirittura 40 lunghezze di margine. Nel giorno del suo 31° compleanno, contiene i danni ed alla fine è soddisfatto, conscio che poteva andare anche peggio.
Sebastian Vettel 7,5
Apprezzabile l’azzardo della terza sosta al 58° giro, perché dato che il 4° posto era al sicuro, era giusto provare a prendere il podio. Non ci riesce, nonostante la grande rimonta che gli regala la soddisfazione del giro più veloce, e recupera soli 3 punti ad Alonso.
Bruno Senna 7
Buona prova del nipote del compianto Ayrton, che riesce a mettersi dietro Webber, Massa e Button. Dopo una bella qualifica (9° tempo, miglior risultato della carriera) parte bene ed il suo ritmo è ottimo, molto migliore di quello del compagno di squadra. Chiude 7°, ottenendo 6 punti importanti per lui e per la Williams.
Jenson Button 6
Quella delle tre soste non era la strategia giusta, il traffico non lo aiuta e così deve accontentarsi del 6° posto. Conferma comunque che la McLaren è cresciuta, anche se a dir la verità il suo ritmo è ben lontano da quello di Hamilton.
Mercedes 4
Le aspettative per questa stagione erano ben altre. Dopo un ottimo avvio di campionato, la squadra si è persa e tutte le principali rivali si sono allontanate. Sviluppi non se ne sono visti e così McLaren, Red Bull, Ferrari e Lotus hanno preso il largo. Rosberg porta a casa un solo punto, mentre Schumacher continua nella sua lunga serie di problemi tecnici abbandonando la compagnia dopo 60 giri.
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