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Lo scorso anno vederlo sul gradino più alto del podio era divenuta una routine, ma in questa stagione che lo avevamo visto veramente poco. Esattamente una sola volta, a Shakir, prima di oggi. Nel 2011, Sebastian Vettel, con la vittoria di Singapore ipotecò definitivamente il titolo, perché dopo il trionfo nella città del leone gli mancava un solo punto per la certezza matematica del titolo. Quest’anno invece la vittoria del Gp notturno potrebbe essere quella buona per rilanciarlo definitivamente verso quel numero 1 che, in fin dei conti, ancora gli appartiene.
Ad uscire con il sorriso sulla faccia da Singapore è Sebastian Vettel, che coglie il secondo successo stagionale. Erano nove gare che non lo vedevamo così in alto, per il digiuno più lungo della sua carriera da quando ha colto la prima vittoria a Monza nel 2008. Per Seb questa può essere la vittoria della svolta, che gli può dare quel po’ di morale in più per affrontare con il coltello tra i denti le ultime gare della stagione. Ora con i suoi 165 punti è il diretto avversario di Fernando Alonso.
A proposito della Ferrari, la Rossa esce soddisfatta da un Gp che già da venerdì avevamo capito sarebbe dovuto essere impostato sulla difensiva. Nando nonostante il pesante distacco in prova aveva creduto nel podio, che coglie grazie ad un’altra buonissima gara, che gli porta altri 15 punti importantissimi per la corsa all’iride.
Chi però è veramente mancato è stato Lewis Hamilton. Tradito dal cambio della sua McLaren, l’inglese ha abbandonato la compagnia dopo 23 giri, quando era in testa a giocarsi la vittoria. Una sfortuna nera, che dal punto di vista sportivo ci ha negato l’attesissimo duello Hamilton-Vettel, il quale sicuramente sarebbe arrivato per decretare il re della notte di Singapore. Un re, Vettel, che invece è stato incoronato troppo presto.
Sebastian Vettel 9
Non ce ne voglia, ma il massimo voto sarebbe arrivato se avesse battuto Hamilton in pista, cosa che visto le prestazioni della McLaren sarebbe stata tutt’altro che facile. Ma la F1 è questa, l’affidabilità è un fattore importante e per stavolta Seb ne trae beneficio. Con questa fanno 23 vittorie, proprio come Nelson Piquet, un altro tre volte campione del mondo. Che anche lui ci riesca già quest’anno?
Fernando Alonso 8
Pronostica un podio, che puntualmente arriva. Il ritiro di Hamilton gioca nettamente a suo favore, per quello che è “l’avversario più pericoloso”. La squadra decide di fare la gara su Maldonado: non per essere sempre polemici, ma se la Ferrari avesse aspettato qualche giro in più prima della sosta, Nando sarebbe riuscito forse ad attaccare Button e Vettel nel finale con le gomme un po’ più fresche?
Paul Di Resta 8
Miglior risultato in carriera per lo scozzese, che non a caso è nell’orbita Mercedes. Parte 6° e grazie ai ritiri di Hamilton e Maldonado chiude 4°. Punti importantissimi, per lui e per la squadra.
Felipe Massa 8
Vederlo con quella grinta nel duello con Senna è una gioia per tutti i tifosi ferraristi. La iella non lo lascia e così alla prima curva si ritrova già con una foratura. Piombato in fondo, è protagonista di una forsennata rimonta che gli vale un pezzo di riconferma. Bravissimo.
Timo Glock 8
Chi lo vede? Forse nessuno. Ma con un 12° posto fa la gara che vale una stagione. Perché è il miglior risultato della Marussia, che probabilmente ottiene così il 10° posto nel Costruttori. Ovvero, l’ultima posizione disponibile per ottenere l’ultima fetta di introiti destinata alle squadre.
Jenson Button 7
Chiude 2°, ma per tutto il week-end non vale Hamilton. Né in qualifica né in gara. Non riesce a togliere punti a Vettel, e nel titolo sembra non credere nemmeno lui, ma almeno limita i danni per il campionato Costruttori.
McLaren 5
La Mp4-27 è velocissima, la migliore di tutto il lotto. Ma forse a Woking non conoscono il detto: prima di vincere bisogna arrivare al traguardo. Questo ritiro può pesare come un macigno sulle speranze iridate di Hamilton, in un momento non proprio dei migliori: stanno discutendo il rinnovo del contratto …
Michael Schumacher 5
Un incidente tra il più “vecchio” ed il più “giovane”. Ma è il più esperto che tampona il novellino. Sbaglia clamorosamente la frenata alla ripartenza e centra in pieno la Toro Rosso di Vergne. Dice di aver avuto un problema, ma ancora una volta è fuori e sembra solo colpa sua.