F1, Gp Cina: i temi della gara. Ferrari, una domenica amara

Pubblicato il 16 aprile 2018 alle 12:58:33
Categoria: Formula 1
Autore: Matteo Novembrini

 

Il fine settimana si era aperto nel migliore dei modi, con una prima fila tutta Rossa, come in Bahrain, per la seconda volta consecutiva, la prima dai tempi di Schumacher e Massa, stagione 2006. Poteva essere una giornata trionfale, invece si è trasformata in un mezzo disastro.

Perchè di disastro o quasi si parla quando hai due macchine in prima fila al via e sotto la bandiera a scacchi sei appena terzo ed ottavo. La Ferrari vive la giornata più difficile del suo 2018 ed i motivi sono molteplici, ma c'è un dato di fondo che almeno permette di non farsi prendere dal panico: la SF71H c'è ed è molto, molto valida.

Certo, purtroppo per il Cavallino le note positive finiscono qui. Il corso della gara ha giocato a sfavore della Ferrari, la quale però ci aveva messo del suo per mettersi in una condizione di certo non ottimale. Tralasciando la partenza, dove Vettel chiude subito su Raikkonen, evidentemente considerandolo un avversario da battere (buon per Kimi), come è nel pieno diritto di chi parte in pole, il team di Maranello si è fatto battere nel gioco dei pit-stop: è bastato un giro, a Bottas, per balzare al comando. La cosa si spiega con un pit-stop non perfetto degli uomini in rosso ed un giro super del finlandese, ed il tutto è stato sufficiente per far si che a Vettel non bastassero gli oltre 3” di vantaggio che aveva accumolato prima della sosta della Mercedes.

 

Discutibile, inoltre, tenere fuori Raikkonen nella speranza che rallentasse Bottas. Così ci si è giocati Kimi per il resto della corsa, visto che il finlandese era sceso 6° e senza safety car praticamente fuori dai giochi per il podio. Proprio la safety car è stata la chiave di volta per un finale negativo, visto che ha ricompattato il gruppo riavvicinando pure le Red Bull, leste ad approfittare della situazione per attaccare: i bibitari non hanno esitato a cedere la momentanea terza piazza di Verstappen e la quinta di Ricciardo per passare a gomme soft nuove, consapevoli che sarebbero state quelle le coperture giuste per il finale di gara. Mossa azzeccata, che la Ferrari non ha replicato: perchè? Con Vettel non si poteva fare altrimenti, lui e Bottas erano gia passati dall'ingresso dei box quando la vettura di sicurezza è stata chiamata in causa; con Raikkonen però si sarebbe potuto osare, ed il discorso che avesse da poco cambiato gomme regge fino ad un certo punto, perchè sarebbe cambiato poco per il finlandese, che sarebbe semplicemente passato dalla quinta ereditata dopo lo stop di Ricciardo alla sesta. Tutto ciò ha messo le basi per l'attacco Red Bull e lo speronamento di Verstappen, con Kimi che nella sfortuna di Seb ha avuto la fortuna di gudagnare tre posizioni in un colpo solo, visto che Hamilton, preso in controtempo dall'incidente di Max e Seb, ha allargato ed è stato costretto a far passare la Ferrari numero 7.

Tutto questo discorso ovviamente è fatto a posteriori e quindi molto più facilitato di quanto non fosse “in diretta” al muretto Ferrari, che purtroppo ha assistito impotente ad un finale deludente. Ma come detto la macchina c'è in ogni condizione ed è su questo che si farà leva per tornare a vincere da subito.