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F1, Gp Abu Dhabi: la scheda

Pubblicato il 1 novembre 2012 alle 13:01:39
Categoria: Formula 1
Autore: Redazione Datasport.it

“Se si rompe la spada, attacca con le mani. Se ti tagliano le mani, spingi il nemico con le spalle. Se non è sufficiente, usa anche i denti”. A parlare non è né un generale di guerra né un filosofo, ma Fernando Alonso. Il quale, con una semplice “tweettata”, dimostra tutta la sua grinta e determinazione per dare l‘ultimo assalto al titolo mondiale.

Una frase che richiama lo spirito samurai, mai arrendevole e sempre pronto a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Uno spirito che lo spagnolo conosce bene (non a caso, ha tramutato la sua “passione” per i samurai in un vistoso tatuaggio tra collo e schiena). Proprio come dimostrato in India, quando, una volta superato Webber, ha guidato in modo a dir poco fantastico, oltre il limite, per 12 giri di spettacolo puro. Un secondo posto come quello di domenica scorsa vale oro, perché una volta di più Nando ha dimostrare di credere fermamente nel titolo, seppur di fronte ad una Red Bull apparsa imprendibile. Una prestazione che ha riconciliato definitivamente la squadra ed il suo pilota, dopo i dissidi venuti dopo Suzuka per il fatto che la F2012 non ha avuto negli ultimi tempi sostanziali modifiche.

A tre gare dalla fine, l’appuntamento di Abu Dhabi potrebbe avere un ruolo decisivo. La Ferrari porterà altre, seppur piccole, novità sulla vettura, per avvicinasi ancor di più alla Red Bull. In India la casa austriaca ha risposto bene alle soluzioni di Maranello portandone altre, che non hanno permesso alla Rossa di avvicinarsi più di tanto.

Il tracciato di Yas Marina è teoricamente più favorevole alla Rb8, con tante curve lente che esaltano la trazione e l’aerodinamica della fantastica vettura di Adrian Newey. Avvenieristico quanto banale nella sua configurazione che non esalta certo i sorpassi (Alonso lo sa bene, perché per questo motivo proprio qui perse il titolo 2010), sarà importante la qualifica, ovvero il punto debole della Ferrari. In India Alonso (mettendoci comunque del suo) ha dimostrato che sul passo gara la F2012 è leggermente più vicina alla rivale, che invece si dimostra imprendibile nelle qualifiche. Se Alonso riuscisse a partire più vicino a Vettel e a braccarlo per tutta la gara, il tedesco, fortissimo quando corre da solo ma più fragile se messo sotto pressione, potrebbe sbagliare, ed a quel punto si potrebbe ancora sperare. Per dirla nuovamente alla Alonso, “Never give up”. Non mollare mai.

 
Gp Abu Dhabi: la scheda
 
Circuito: Yas Marina
Lunghezza: 5,554 km
Giri: 55
Data: 2-4 novembre 2012
Orario: 17,00 (14,00 ora italiana)
Round: 18
 
L’albo d’oro
 
Vittorie piloti
2- Sebastian Vettel (2009,2010)
1-Lewis Hamilton (2011)
 
Vittorie squadre
2- Red Bull (2009,2010)
1- McLaren (2011)