Europei 2021, l'Ital-Volley nella storia

Pubblicato il 24 settembre 2021 alle 12:00
Categoria: Notizie Volley
Autore: Matteo Pifferi

Un 2021 indimenticabile per il mondo dello sport italiano: ultima, solo a livello temporale, è l'impresa fatta dall'Ital-Volley maschile che ha trionfato agli Europei battendo in finale la Slovenia. E tutto era iniziato in sordina, anche perché il flop ai Giochi Olimpici non lasciava ben sperare: dopo il secondo posto nel girone è arrivata l'eliminazione ai quarti contro l'Argentina al quinto set con un sesto posto finale utile solo per le statistiche. Quaranta giorni dopo, con un nuovo CT, è successo l'imponderabile. L'Italia ha cambiato pelle, in campo e fuori: Fefè De Giorgi, nuovo CT che ha preso il posto di Blengini, ha fatto, in poche settimane, un lavoro che sarà ricordato da tutti per molto tempo. Sia a livello di scelte tecniche - addio della vecchia guardia, Zaytsev e Juantorena in primis - e motivazioni caratteriali che hanno costituito sin da subito un gruppo che aveva qualcosa di speciale.

L'Italia, inserita nel gruppo B, ha chiuso il girone iniziale con 5 vittorie su 5, con solamente due set persi (contro Repubblica Ceca e Bulgaria) a fronte di quindici conquistati ed è arrivata agli ottavi di finale quasi in scioltezza. Il primo ostacolo - Lettonia - è stato archiviato in rapidità (25-14, 25-13, 25-16) e la stessa sorte è capitata alla Germania, alla quale gli azzurri hanno concesso un 3-0 (25-13, 25-18, 25-19) che più netto non si può per un match mai in discussione. Con il passare dei match, l'Italia ha acquisito consapevolezza nei propri mezzi grazie ad un gruppo molto giovane, con facce nuove, le cui braccia non hanno tremato anche contro i campioni d'Europa in carica, nel remake della finale dell'ultima edizione: dopo aver vinto il primo set 29-27, gli azzurri hanno conquistato anche il secondo parziale 25-22, hanno concesso il terzo set ai serbi 25-23 salvo poi chiudere il discorso nel quarto set con un 25-18 che non ammette diritto di replica alcuna, tanto che la Serbia ha ceduto poi di schianto - fisicamente ma anche a livello mentale - nella finalina terzo/quarto posto contro la Polonia, persa 3-0 da Atanasijevic e compagni. L'atto finale ha vissuto gli alti e bassi di un match che vale la medaglia d'oro e la storia: 2 ore e 24' di puro agonismo e tensione alle stelle, con l'Italia sotto di un set due volte (25-22 il primo, 25-20 il terzo) ma in grado di aggiudicarsi il secondo e il quarto parziale 25-20, trascinando il match al tie break, vinto dagli azzurri 15-11 tra il tripudio generale tricolore. Una vittoria che porta le firme del gruppo ma anche di diversi singoli che hanno alzato il proprio livello, dimostrando di valere eccome la chiamata di De Giorgi.

Leader indiscusso è stato Simone Giannelli, MVP del torneo ma anche e soprattutto regista e capitano (a 25 anni da poco compiuti) capace di trasferire alla squadra tutta l'esperienza possibile, corroborata dall'argento di Rio, dal bronzo europeo del 2015 e l'argento nella World Cup sempre nel 2015 oltre che delle 157 presenze con la Nazionale. Se Giannelli è il presente, Alessandro Michieletto è il futuro ma che ha già avuto l'ora della consacrazione: a 20 anni ancora da compiere (è nato il 5 dicembre 2001) si è guadagnato la convocazione dopo una grande stagione a Trento, che gli è valso l'alloro europeo - in finale, per lui, 17 punti, top scorer degli azzurri mentre solo l'olandese Abdel-Aziz (173) è riuscito a fare meglio dei 133 punti realizzati dal 20enne di Desenzano Del Garda - ma anche il rinnovo con il club di coach Lorenzetti per altre tre annate. Da menzionare anche Fabio Palaso e l'esperto Simone Anzani, quest'ultimo il più vecchio del gruppo ad appena 29 anni, in grado di chiudere ben 22 muri vincenti (solo il polacco Nowakowski con 32 ha fatto di meglio). Ma come non citare Daniele Lavia e Giulio Pinali ma anche una panchina che come non mai è stata decisiva: da Riccardo Sbertoli (classe 1998) ad Alessandro Piccinelli (25 anni a gennaio), da Mattia Bottolo (classe 2000) a Francesco Recine (1999) fino a quel Yuri Romanò che ha fatto scoccare la scintilla nell'atto finale: 11 punti dalla panchina per un ragazzo proveniente dall'A2 (la Serie B del volley, non avendo mai esordito in Serie A) che ha trascinato l'Ital-Volley nei momenti di maggiore difficoltà ad inizio quarto e quinto set. La giusta diapositiva di un'Italia giovane, sfrontata, forte, talentuosa e senza alcuna paura: anche per questo motivo, l'Italia ritorna campione europea di Volley maschile dopo 16 anni dall'ultima volta. Ma, oggi, è ancora più speciale: grazie al trionfo delle ragazze, il 2021 della pallavolo italiana entra nella storia. Non era mai successo, infatti, che l’Italia vincesse gli Europei sia con gli uomini sia con le donne nello stesso anno. Il tutto è successo a distanza di 16 giorni dal trionfo delle ragazze del CT Mazzanti in Polonia. Un'impresa leggendaria, frutto di idee e forza di volontà. Che sia da monito per le nuove generazioni che si affacciano al mondo dello sport e alla vita in generale: sognare si può!