Vienna 2008. Johannesburg 2010. Kiev 2012. Due Europei con in mezzo un Mondiale. La Spagna alza al cielo la terza coppa in quattro anni ed entra nella leggenda del calcio. Nessuno, prima delle Furie Rosse, era mai riuscito a compiere un'impresa simile. E pensare che gli iberici, fino a quattro anni fa, erano considerati degli splendidi perdenti. Arrivavano in pompa magna agli appuntamenti più importanti e puntualmente si scioglievano. E' stato proprio contro l'Italia che la storia è cambiata. A Vienna, ai quarti di finale di Euro 2008, i rigori premiano la squadra di Aragones. Parte da lì la cavalcata verso la finale di Vienna, vinta 1-0 grazie a un fenomenale Fernando Torres. Due anni dopo si vola in Sudafrica. La Spagna stecca all'esordio contro la Svizzera, poi non si ferma più. Iniesta firma il trionfo in finale a Johannesburg contro gli olandesi. Passano altri 24 mesi e gli spagnoli ci fanno piangere ancora. Il loro Triplete diventa uno dei peggiori nostri incubi.
Da oggi in poi la Spagna è un punto d'arrivo per tutti. Tre coppe di seguito sono un'enormità. Solo la Germania Ovest, dal 1972 al 1976, era andata a un passo dalla tripletta, ma il cucchiaio di Panenka aveva spento i sogni tedeschi nella notte di Belgrado.
La Francia di Zidane aveva fatto doppietta (Mondiale 1998 e Europei 2000), ma si era sciolta come neve al sole ai Mondiali di Giappone e Corea nel 2002. Poi sono arrivati loro, gli spagnoli un tempo splendidi perdenti. Hanno fatto bottino pieno grazie a una generazione di fenomeni e hanno cambiato la storia del calcio. Non resta che inchinarsi.
