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Elezioni Figc: sfida Tavecchio-Albertini

Pubblicato il 11 agosto 2014 alle 10:11:21
Categoria: Notizie di attualità
Autore: Redazione Datasport.it

Dopo un lungo cammino che iniziato con le dimissioni di Giancarlo Abete in concomitanza dell'eliminazione dell'Italia al Mondiale in Brasile, è arrivato il giorno dell'elezione del nuovo presidente della Federcalcio. Alle 11.30, all'Hotel Hilton di Fiumicino, si terrà l'assemblea elettiva: due candidati, Carlo Tavecchio, presidente della Lega Dilettanti, e Demetrio Albertini, ex giocatore del Milan e vice presidente federale.

Dopo le polemiche, le frasi al veleno e tutte le voci che parlavano anche della possibilità di commissariamento, nessuno dei due candidati si è ritirato e così si andrà alla votazione: gli 'exit poll' danno favorito Tavecchio con oltre il 61% dei voti, avendo l'appoggio di LND, Lega Pro e gran parte dei club di A e B, mentre per Albertini ci sono calciatori, allenatori e poche società come Juventus e Roma. C'è grande attesa anche per capire chi sarà il nuovo ct della Nazionale una volta eletto il presidente: Conte, Mancini, Spalletti, Guidolin e Di Biagio sono in attesa.

IL REGOLAMENTO

Sono 278 i delegati (presidenti di società o loro rappresentanti) che intervengono in rappresentanza delle società della Lega Serie A (20 delegati), della Lega Serie B (21), della Lega Pro (60), della Lega Dilettanti (90), dei calciatori (52), dei tecnici (26) e degli arbitri (9). Ciascun delegato può votare per un solo candidato: in questo caso Carlo Tavecchio o Demetrio Albertini, che hanno presentato la loro candidatura, come da regolamento, entro i 15 giorni precedenti l'Assemblea. Assemblea elettiva che è validamente costituita in prima convocazione (ore 11.30), con la presenza di delegati che rappresentino almeno la metà più uno dei voti e, in seconda convocazione (ore 12), con la presenza di delegati che rappresentino almeno un terzo dei voti (172). Il presidente federale è eletto al primo scrutinio quando un candidato riporti la maggioranza di tre quarti dei voti validi (75%); al secondo scrutinio, invece, quando un candidato riporti la maggioranza di due terzi dei voti validamente espressi (66%). L'elezione avviene invece al terzo o al quarto scrutinio quando un candidato riporti la maggioranza dei voti (50% +1). In caso di mancata maggioranza anche al quarto scrutinio, scatta il commissariamento.